Daw
Intervista a Daw, fumettista eclettico di cui tutti conoscono le opere perché rubate e divulgate da altri. Avremmo voluto intervistare gli “altri” ma ha risposto solo quello vero. Quella che segue è la sua intervista.
1.Quale, secondo te, è un buon incipit per un intervista a un fumettista?
“Spero che la escort rivestita di dobloni che le abbiamo inviato sia stata di suo gradimento. A proposito, questa mail è costituita da cioccolata”
2.Dopo tre anni di inutile procrastinazione lavorativa ho capito che il dottorato è il rifugio dei pavidi. Intraprendiamo una linea di lavoro “morbida” ed evitiamo il salto nel mercato del lavoro vero. Tu conferisci a questi bambinoni con il camice poteri e carisma facendo ridere per contrasto. Vorrei sapere cosa pensano i PhD students (Brullonulla non vale) delle vignette “posso poiché detengo il dottorato”.
Premetto che io, cosa sia il dottorato, non l’ho mai compreso. Il primo fumetto su Brullonulla comparve proprio in seguito al mio quesito in proposito, cui rispose in maniera evasiva e da lì per me “detenere il dottorato” rimase una frasa carica di mistero, magica, con la quale immaginavo si potesse avere accesso a mondi sconosciuti. In verità, essendo molto ignorante, la stessa sensazione me la danno mille altre cose ogni giorno, termini come “lavoro”, “istruzione”, “igiene”, sono per me formule magiche appartenenti ad un mondo che non conosco.
Quando ho a che fare con dottorandi che hanno letto il mio fumetto, non si va poi molto oltre il “ahah, anche io detengo il dottorato”, e non vi si va oltre perchè mi nascondo sotto il tavolo impaurito. Dopotutto, non sapendo di cosa parlo (e succede con ogni argomento in effetti), temo sempre arriverà una qualche vendetta di dei permalosi.
Tu dici “bambinoni in camice”, io mi aspetto di vederti fulminare da un momento all’altro (visto che è un’intervista via mail, mandami una foto plz)
3.Non leggevo una caricatura dell’amore, cinica quanto LOV, dal tempo in cui Romeo non avendo trovato Rosalina alla festa ha ripiegato su Giulietta. Ti prego, dimmi che lo spunto per questa serie nasce da un fatto personale. Anche se così non fosse puoi inventarti una storia per non deludere le mie aspettative?
Nasce da un fatto personale, sì. Mi piacerebbe inventare una storia divertente sull’argomento, ma la realtà è abbastanza banale: la solita storia di lui che vede lei, si innamora, la corteggia, stanno insieme, la storia che finisce, pianti tristezza scenate. Ed è successo tutto entrando in un ascensore e facendo tre piani insieme. Non vi dico le facce dei presenti durante i coiti.
Due minuti di storia d’amore (di cui uno di solo sesso, oh yeah), lunghi anni di agonia e 650 vignette a commemorarli
4.Sick Sick Sick, A come ignoranza, Animaletti Crudi, Il misterioso Papero del Giappone, LOV e tutto quello che ho dimenticato formano la tua imponente produzione grafica. Potresti fornirci una mappa cronologico tematica per orientarci tra i tuoi lavori? In qualche modo dobbiamo sopravvivere fino all’apertura della tua pagina Wikipedia.
Ah, mi piacerebbe che qualcuno aprisse una pagina Wiki, almeno potrei orientarmici pure io, oltre naturalmente a non dover rispondere sempre alle stesse due domande (-come si pronuncia “Daw”: BOH; e –hai provato a cambiare shampo?). L’avrei aperta io, ma mi pare un gesto narcisista quasi quanto masturbarsi guardando le proprie foto. Per quanto uno sia incredibilmente sexy e abbia un nome impronunciabile che lo rende ancora più misterioso e
Scusa, riprendo a scrivere solo ora e ho perso il filo, dicevamo?
Ah, la mappa, già.
Allora, direi che tralasciando quel poco fatto nel mondo reale, nasco nel mondo virtuale con A come Ignoranza, il blog, aperto su consiglio di Brullonulla ed altri, dopo che avevo postato i primi fumetti come risposte nel blog del buon Brullo. Si parla di circa otto anni fa, era il (SIGH) gennaio 2005, avevo 24 anni, e mentre lo scrivo sto piangendo, fanculo te e l’intervista, altra pausa. Allo specchio.
Dicevamo?
Ah, ok, 2005, nasce SBRANZO, segue la Fleccier, la famiglia Dodio, e le vignette LOV che arrivano ad aprile, come riempimento più che altro, perchè mi sembrava di non aggiornare abbastanza il blog (cosa in cui sarei peggiorato fino a perder credibilità come bloggher, in effetti. Ma va bene, “bloggher” ha un suono terribile). Non credevo molto in quelle vignette, le prime le misi addirittura senza firma (come tutto il resto.. in un certo senso mi piaceva l’anonimato e vedevo il mettere il proprio nome sulle cose come una forma di autocompiacimento.. lo so, lo so che è una cazzata, ma è che ho delle idee molto particolari). Le vignette vennero fuori spontaneamente, quindi anche per la velocità di esecuzione le ritenni di poco valore.. altro pregiudizio che ho sempre avuto.
Dopo di loro continuai con altri fumetti che metterei sotto l’etichetta “A come Ignoranza”, fumetti fatti per altri, a la prima cosa che feci che ebbe una certa diffusione: l’animazione del tipo che si spacca la testa sulla tastiera. Quell’animazione fu il primo fenomeno di una cosa mia presa e riutilizzata da altri, mutilata, tagliata, ri-adattata, condivisa e copiata, a seguito di tutto questo, iniziai a preoccuparmi di metter la firma, se non altro per non vederla sotto firma altrui, cosa che mi fa impazzire.
La misi il giorno dopo, ma ormai era già tardi.
Comunque, non ricordo il periodo, ma da lì in avanti ho ricevuto le prime proposte di pubblicazione, e finii per stampare A COME IGNORANZA per Proglo, e diedi i diritti di sfruttamento delle vignette LOV a RCS quotidiani.
Da lì mi son fermato con le “novità” per un bel po’, perchè troppo impegnato a sopravvivere e fare contemporaneamente cose per la pubblicazione. Sotto pagate, ovvio.
Ma mi andava tutto stretto, e NECESSITAVO (e necessito tuttora) di un feedback più rapido da parte del pubblico, per sapere se quello che facevo piaceva o meno..
Quindi anni dopo, ho iniziato a condividere cose che stavo “provando” per il diario Gazzenda, di RCS quotidiani.
Nel gennaio 2009 ho iniziato a pubblicare alcune cose preparate precedentemente, le strisce SICKSICKSICK, di cui la prima vede protagonista il MISTERIOSO PAPERO DEL GIAPPONE, che in teoria era nato per comparire un paio di volte in questo nuovo “contenitore” di idee, dove volevo piazzare robe assurde e disegnate in maniera estremamente spartana, però, per la prima volta, con mooolto colore.
Il misterioso papero in seguito è diventato uno spin off con più strisce di quante non ne abbia tutta la serie SICKSICKSICK.
In verità avrei ancora parecchia roba da inserire lì dentro ma più aumentano i miei “progetti” e i miei personaggi, più è dura procedere.. sono tanti! Sarei più produttivo se mi concentrassi su uno alla volta, mi dico, e poi mi ritrovo che ZAM, ne genero altri ancora. Difatti l’8 febbraio 2010, ecco che arrivano gli ANIMALETTI CRUDI, un nuovo “contenitore” per quello che spero sia un altro genere.
Di personaggi poi, ne creo in continuazione, ma bene o male finchè restano nei loro “contenitori”, non parlerei di vere innovazioni, se posso usare il tuo termine, parlerei di un “tema”.
“A come Ignoranza” racchiude le storie, dove mi permetto ogni libertà e sperimento un po’ col segno, cercando di migliorarmi.
LOV sono semplici battute botta e risposta su un tema unico, ovvero l’ammmmore, e sono per me una cosa un po’ combattuta, mi sento ripetitivo a volte, ma è al contempo un grosso esercizio. Mi piace l’idea di vedere quanto posso riuscire a ricavare da un singolo argomento, con parecchi limiti imposti (lunghezza delle frasi, ad esempio)
SICKSICKSICK è il primo tentativo di fare strisce in maniera seria, per quanto nonsense e demenziali. Nasce per un tentativo di tornare al semplice, al far le cose immediate, anche se poi mi sono complicato la vita parecchio con il colore. In generale è il mio contenitore di personaggi puri, decontenstualizzati
Il MISTERIOSO PAPERO DEL GIAPPONE è una costola di Sicksicksick, ma presto ha acquisito un suo perchè.. è l’unica cosa politicamente corretta che faccio, e non mi viene facile, ma penso che sia da sviluppare proprio per questo motivo.. è un altro esercizio, per certi versi
Gli ANIMALETTI CRUDI invece, rappresentano una sorta di ritorno totale alla comicità “bassa”, insomma, diciamo che nascono per metterci dentro il peggio di me, anche se poi ho finito per ammorbidirmi un poco. Sono la cosa che, a livello di disegno e colore, mi impegnano troppo. Veramente troppo. Infatti mi chiedo sempre se non sia meglio abbassare le pretese, almeno ne farei di più. Al contrario di SICKSICKSICK, negli animaletti volevo costruire un mondo, dopotutto mi piace raccontare storie, che sono spesso limitate dai tempi, dalla lunghezza di una striscia. In questo modo posso creare archi narrativi che vanno oltre la stessa, ma la necessità di una battuta ad ogni striscia lo rende assai complicato. Altra sfida insomma.
Ho scritto troppo
5.Per un autore è pressoché impossibile arrestare l’emorragia delle sue opere verso i pertugi più mefitici del web. Qual è il caso più meschino e mal riuscito di furto a tuo danno?
Beh, niente di eclatante. Già con quella animazione di cui dicevamo, mi arrivavano mail di amici che me la consigliavano “ti piacerebb”, o come emoticon di messanger ai tempi in cui usarlo aveva un senso.. Con le vignette LOV ho avuto a che fare ad un disastroso uso delle vignette.. dai primi e tuttora fiorenti tizi che mettono il loro nome, o il loro logo al posto della mia firma, all’utilizzo delle mie vignette come un meme, quando i meme son diventati di moda, fino alle più fastidiose pubblicazioni di libri e addirittura opere d’arte copiate in toto o pesantemente derivate.
Ma vogliam parlare delle magliette abusive?
Meglio di no, che poi mi vien voglia di smettere di far fumetti e fare quella cosa là, il “lavoro”. O l’”igiene”. AUTODISTRUZIONE
6.Houellebecq diceva «in fondo il beneficio maggiore del mestiere di umorista, e più generalmente dell’atteggiamento umoristico nella vita, è quello di potersi comportare come uno stronzo in tutta impunità, e persino di poter rendere estremamente redditizia la propria abiezione, in termini di successo sessuale o economico; il tutto con l’approvazione generale.» Confermi o bocci la sua idea?
Non posso confermarla, altrimenti la prossima volta che darò dello stronzo a qualcuno potrebbe aver letto quest’intervista e scoprire che sì, sto dandogli dello stronzo davvero
7.Questa breve intervista volge al termine. Dobbiamo salutarci. Abbandona qui, a fine intervista, in regalo ai lettori dell’otreuomo qualcosa di inedito.
Uff, ma sono stanco!
Mi obblighi a pensare cosa ho da parte..
Ho un video di me che guardo le mie foto, ha un che di erotico..
Uh, ho roba vecchia di anni che non ho mai messo, ecco. Sono strisce che facevano parte di un’ipotetica serie sulla mia vita in privato, anche se non ho accantonato del tutto l’idea, pure se non amo quelli che mi paiono blog a fumetti.
Il personaggio del mio coinquilino ha finalmente visto la luce solo su ACI7
Però di solito, se le cose non vedono la luce, è perchè non mi convincono. Difatti, se ne riparla quando le riprendo in mano (se mai ci sarà il tempo).
Un altro progetto, avviato e al momento sospeso, sono le avventure di due personaggi attraverso le dimensioni, una cosa che è stata pubblicata su Gazzenda2012 e che ho intenzione di riprendere in mano prima o poi, ma anche qui, questione di tempo.. e il tempo non lo trovo mai. Troppe foto di me sparse in giro…