Coup de tête: la testata di Zidane
Il 9 Luglio del 2006, all’Olympiastadion di Berlino l’Italia vinse la coppa del mondo infrangendo il retto ai francesi. La patria del rotacismo non ricordava una baguette così dura dai tempi della Wehrmacht.
Sono le otto di sera, la birra scorre a fiumi mentre Shakira assieme a un tizio di Haiti scalda la folla delle grandi occasioni. Sembra di essere a una finale di X factor.
Il grande match e il Coup de tête
La partita comincia e la Francia passa in vantaggio al 7° minuto con un calcio di rigore battuto alla “viva il parroco” da Zinedine Zidane e corretto in rete da una traversa generosa. L’Italia reagisce prontamente e al 19° minuto Marco Materazzi devia un calcio d’angolo di Andrea Pirlo oltre la linea Maginot. Per il resto del primo tempo i francesi fanno quelli che se ne stanno a Tours mentre l’Italia insiste alla ricerca del gol.
Nel secondo tempo l’Italia gioca da Italia e si chiude in difesa. Nonostante le spinte di una Francia che trova spazi, gli azzurri sfiorano il raddoppio con il gol di Luca Toni annullato per un fuorigioco del cazzo. Un cazzo piccolo intendo.
I supplementari fanno da cornice a uno degli episodi più eleganti della storia del calcio: la testata di Zidane a Materazzi. Il Coup de tête. L’esecuzione tecnica dell’incornata è piuttosto mediocre. A bari vecchia, sostiene Cassano, persino gli infanti sanno che bisogna colpire l’avversario sul naso. Tuttavia il valore simbolico è molto profondo. Tre famosi quotidiani Britannici, The Sun, The Times e The Daily Star assumono degli esperti nella lettura delle labbra (arte che si apprende in una specialistica di lettere) i quali sostengono che Materazzi ha detto “il figlio di una terrorista meretrice” a Zidane. Marco sulle prime né conferma né smentisce “a meno di non sentire la traduzione in italiano” dice. Concordato che meretrice vuol dire puttana il difensore spiega però che l’insulto era riferito alla sorella e che comunque non gli è chiaro “chi è figlio di cosa?”.
A distanza di anni sembra che i fatti siano andati come segue. Materazzi ha strattonato la maglia di Zidane che ha reagito dicendo “se vuoi la mia maglietta te la darò più tardi”. La replica dell’italiano è stata “preferisco quella puttana di tua sorella”. A quel punto il berbero-algerino gli ha tirato una craniata.
La statua Coup de tête
Con il tempismo di Schettino che evita gli scogli, l’artista Algerino Adel Abdessemed ci propone una scultura in bronzo dell’evento, Coup de tête la chiama. Grazie a questo genio, a distanza di soli sei anni, possiamo ammirare stagliarsi davanti al Centre Georges Pompidou una statua alta cinque metri di Zidane che spacca lo sterno a un Materazzi per nulla somigliante.
Viene da chiedersi quale sia il senso. Se lo avesse fato subito avremmo apprezzato l’intento provocatorio. Come andare a un funerale e riempire la bara di Smarties (vero Daniele?).
Ma dopo sei anni perché? Un monumento ai caduti di Francia? O ai caduti in Francia? Una sottile forma di dissenso verso l’architettura imbecille del Beaubourg? La rivolta dei calvi?
Mi sa che questi francesi non sanno perdere.
P.S. Vi rendete conto che Marco Materazzi è scolpito in cinque metri di bronzo nel centro di Parigi?