Cinema e TV

6 cose che ho imparato dai film di animazione

Non chiamateli cartoni animati, sono film d’animazione! I film d’animazione non sono solo per bambini, anzi non lo sono affatto. Non nascondo di continuare a vedere i capolavori marcati con bollino verde anche a 21 anni e non credo che smetterò con l’andare del tempo, purchè la qualità rimanga alta. Il 2000 è un millennio dove le arti non sembrano trovare molto spazio in mezzo a tanta tecnologia, ma i film d’animazione sono riusciti ad unire arte e tecnologia. Il cinema è un mondo spietato, il senso comune e gli alti incassi condizionano le qualità dei film, rendendoli spesso scadenti e volgari, la massa vuole cose semplici. I film d’animazione riescono ad essere semplici e profondi, i significati nascosti non ne condizionano la leggerezza, per questo un Toy Story può far divertire un bambino e far riflettere un adulto sull’infanzia che passa e l’amicizia come valore inossidabile. Ecco cosa ho imparato dai film d’animazione e perché consiglio a tutti di immergersi in questo mondo fantastico, ma reale.

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Il Castello Errante di Howl: Un capolavoro di Hayao Miyazaki. Una storia apparentemente classica, l’eroe-mago, la ragazza svampita, i cattivi da cui proteggerla. Il Castello errante di Howl però è molto più di questo, è un viaggio dentro l’anima. Non si può guardare questo Film senza leggere Jung, capire i concetti dell’Ombra e dell’anima in costante viaggio, dei piani di cui è fatta e della necessità di sapersi accettare per quel che si è. Il castello errante di Howl mi ha insegnato che tutti vorremmo volare, ma che prima o poi bisogna tornare a terra, altrimenti ti trasformerai per sempre

 

Toy Story: Il primo film della Pixar, era arrivato molto vicino ad essere cancellato e per fortuna non è stato così. I giocattoli non sono solo oggetti, sono ponti con cui torniamo ai ricordi della nostra infanzia. Alcuni dobbiamo lasciarli, alcuni li dimentichiamo, ma altri rimangono nella nostra stanza e ci ricordano che un tempo siamo stati bambini, facendoci fare un gran sorriso. Toy Story ci insegna che gli oggetti non sono solo oggetti

 

Shrek: L’orco più famoso delle fiabe. Come possiamo pensare ad un orco senza pensare a Shrek? La rivoluzione del film non è solo un capovolgimento della classica fiaba che raccontiamo ai bambini. Tutti ci sentiamo un po’ orchi e chi appare perfetto spesso nasconde le più grandi imperfezioni. E’ sicuramente un significato migliore della Bella e la Bestia, un bellissimo classico, ma che non si discosta dai canoni bello-buono, brutto-cattivo. Come scrisse V.Hugo “La suprema felicità della vita è essere amati per se stessi, anzi, diciamo meglio, amati malgrado se stessi”

 

Principessa Monoke: Era il 1997 e il trattato di Kyoto ancora doveva venire alla luce, eppure Hayao precede tutti e nelle sale giapponesi esce un’allegoria della lotta tra natura e civiltà. Purtroppo un film non abbastanza famoso in occidente, difficile da reperire, ignorato dai più. Eppure non c’è niente di più attuale di un film che dipinge la caccia degli esseri umani al dio della natura, il tentativo di sottomissione, il disastro imminente, la fine riconciliante. Se i capi di stato vedessero Principessa Monoke sicuramente smetteremmo anche noi di cacciare Il dio Bestia.

 

Hercules: Andare in palestra tutti i giorni sicuramente è salutare, ma se i nostri amanti del fitness avessero prestato più attenzione a questo film oggi non si darebbe così importanza all’aspetto. Hercules è un disadattato, uno strano, ha vissuto 10 anni allenandosi per sviluppare la sua forza, ma non è questo che lo ha reso forte. Un vero eroe non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore e per le persone che amiamo saremmo disposti anche a scendere nell’Ade

 

Spirit, cavallo selvaggio: Vediamo di chiarirci, Spirit è della DreamWorks, non della Disney, proprio per questo non vediamo i soliti animali parlanti. Non mi piaceva Spirit, forse è uno dei film più noiosi per un bambino, ma per un adulto i significati profondi sono tanti. Come tutti i film di spessore non ci sono cattivi ben definiti, ma finali concilianti e aperti. La libertà comunque è la protagonista, non si apprezza la libertà finchè non la si perde e bisogna lottare per riconquistarla, solo dopo un difficile percorso si cresce. Tutti siamo un po’ Spirit, tutti dobbiamo fare i conti con le regole, ma proprio perché abbiamo delle regole e conosciamo i recinti sappiamo che è bello uscire dal recinto e ne apprezziamo il valore.

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