Cosa vuol dire essere “Una che se la tira”?
Un’altra evocativa espressione della nostra lingua che ho sempre voluto approfondire è quella che si trova proprio qui sopra, nel titolo del post. Infatti la definizione “una che se la tira” (o uno che se la tira, ma è molto meno comune) mi sembra piuttosto approssimativa.
Quello che non ho mai capito è ciò che nell’espressione è sottinteso, ovvero il complemento oggetto.
Che cos’è questa cosa che la persona in questione si tira?
Cocaina?
Essere una ragazza che se la tira significa essere una cocainomane?
Non solo.
Per chiarire meglio la faccenda usiamo l’irreprensibile triangolo semiotico di Peirce, così alla cazzo.
A questo punto bisogna esplorare il contenuto mentale convenzionalmente associato al segno grafico, e per farlo ci avvalleremo questa volta non di un ragionamento logico-linguistico bensì di un sondaggino condotto dal sottoscritto tra i miei amici e conoscenti. In poche parole ho chiesto a un campione di donne e a uno di uomini cosa significhi per loro essere una che se la tira. Vediamo le differenze riscontrate nelle risposte.
Cos’è una ragazza che se la tira per le donne.
- Una che si crede figa
- Una che si vanta sempre dei suoi successi (reali o inventati)
- Una che si crede superiore alle altre
Cos’è una ragazza che se la tira per gli uomini.
- Una che non saluta mai
- Una che pensa di avercela d’oro
- Una che si crede irraggiungibile
È interessante notare come nelle risposte delle donne si possa rilevare la componente competitiva tipica del mondo femminile, mentre in quelle degli uomini si evince più che altro una sorta di frustrazione nel non riuscire ad avvicinare tali soggetti.
In parole povere, per la donna una che se la tira è una ragazza altezzosa e supponente, mentre per l’uomo è una che non gliela dà.
A supporto di questa tesi ho posto un’altra domanda ai due campioni: ho chiesto di indicarmi tra i loro conoscenti delle ragazze che secondo loro potevano essere comprese in questa definizione, e poi mi sono rivolto alle persone così indicate con la scusa di un altro sondaggio, giusto per capire come apparivano superficialmente agli occhi di uno sconosciuto come me.
La cosa sorprendente è che le ragazze indicatemi dalle donne non erano molto attraenti, eppure erano delle vere e proprie stronze altezzose del cazzo, quasi tutte senza riserva, che si atteggiavano veramente a modelle di Victoria’s Secrets senza poterselo permettere.
Quelle invece segnalatemi dagli uomini erano tutte belle – chi più chi meno – ma sopratutto erano tutte cordiali, per nulla altezzose o supponenti, e disponibilissime a parlare con uno sconosciuto che gli chiedeva un’opinione sulla nuova moda statunitense della riduzione chirurgica dei polpacci.
Al ché mi è venuto il sospetto che forse il maschio medio, sottoscritto compreso, a volte tende a ritenere una ragazza “una che se la tira” semplicemente perché non lo bada, cosa peraltro normalissima tra sconosciuti.
Nessuno dei ragazzi intervistati mi ha indicato una ragazza brutta che se la tira, perché per un uomo se una è un cesso, è un cesso e basta, al massimo è stronza, ma non se la tira, perché lui non se ne accorgerebbe neanche.
Una che “NON se la tira”, per un maschio, è una sconosciuta che quando incrocia il suo sguardo dice: “Ehi ciao, hai una faccia simpatica, ti va di scopare?”
Se non si comporta così è una che se la tira.
- Quella lì è una che se la tira.
- Perché?
- Non mi saluta mai.
- Ma la conosci?
- No.
- Perché dovrebbe salutarti?
- Beh, credo di meritarmelo.
In conclusione perciò credo che per le donne una che se la tira sia una stronzetta altezzosa e supponente, mentre per gli uomini, la maggior parte delle volte, è semplicemente una normale ragazza attraente sconosciuta che saggiamente non risponde agli sguardi da maniaco che le vengono lanciati da tutte le direzioni.