Musica

Corso di insulti su youtube con il video Autolike di Torielli

autolike

L’estate è un periodo fantastico per scopare. Ovviamente c’è anche chi preferisce dedicarsi ad attività più edificanti come il kitesurf, le passeggiate in montagna o la produzione di video musicali.

È il caso di Niccolò Torielli che deluso dai paesaggi alpini delle Tre Cime di Lavaredo ha deciso di fare una canzone e farla uscire su youtube. [Spoiler: nel video sostituisce le montagne con le tette]

Il brano si chiama Autolike, parla di un giovane circondato da modelle seminude. Esse rappresentano la società giudicante, quella che ci obbliga a vestire in un certo modo, mangiare determinate cose, guardare alcune serie tv, eccetera, solo per non venire esclusi. Chi si piega al sistema ottiene tanti like, cioè approvazione, chi lo rifiuta vive come si viveva prima di internet. Poi arriva l’autolike, cioè la redenzione divina, e spezza il giogo della falsa popolarità. Quando mi metto autolike rifiuto il giudizio degli altri e mi preoccupo solo del mio. Sono finalmente libero.

Ovviamente, ascoltando il pezzo di Torielli non si coglie nulla di tutto ciò perché il twerking selvaggio di una modella genera interferenza cognitiva.

Vi lascio guardare il video. Fatelo con attenzione che poi vi interrogo. Noi ci aggiorniamo tra due minuti.

Visto che roba? Ogni volta che Torielli dice autolike un diplomato al conservatorio si taglia le vene con la chiave di sol.

Questa boutade di Niccolò in pochi giorni ha scalato le classifiche dei video musicali italiani più odiati. Un buon risultato, ma si può fare di meglio.

A fronte di questo successo emerge una verità inquietante: gli italiani non sono più capaci di insultare. I commenti al video pullulano di offese sciatte e senza alcuno spunto autoriale. Ed è un peccato, perché gli insulti made in Italy erano i migliori al mondo.

Vi faccio un esempio:

Testa di cazzo!

Questo è un insulto diretto, semplice e rapido. È indicato per situazioni di guida nel traffico, difesa della propria partner sessuale al bar o in discoteca, dissidi al campo di calcetto e altre circostanze dove conta la velocità di esecuzione. Ma è sconsigliato su internet, dove le offese devono avere una forma barocca impreziosita da riferimenti culturali o letterari.

Hai tre teste come il cerbero e tutte e tre di cazzo!

Vedete, il messaggio è il medesimo ma il riferimento alla Divina Commedia conferisce un tocco di eleganza formale. Chi legge i commenti su youtube non ha niente da fare proprio come chi li scrive, perciò non serve correre. Concedetevi il lusso di introdurre nei vostri insulti figure retoriche, riferimenti storici, formule matematiche, pause e subordinate.

E non dimenticate il valore del sarcasmo:

Ah… ma quindi non sei una testa di cazzo!

Se avete imparato la lezione siete pronti per lasciare il vostro commento caustico al video Autolike di Niccolò Torielli.

Vi prometto che se vi inventate qualcosa di bello lo vado a cercare e lo obbligo a rispondere live ai vostri commenti.

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