Tecnologia

Com’era il mondo quella volta degli SMS

È da ieri che cerco un programma, una app, un hacker che mi permetta di riprodurre gli SMS dei vecchi Nokia 3310. Ma niente. Tutti sembrano essersi dimenticati di quel periodo in cui l’estrema sintesi nelle comunicazioni non era dettata da scelte stilistiche o deficit linguistici, ma dal fatto che – Christmas e Summer Card escluse – ogni SMS avvicinava la spesa per la prossima ricarica.

L’Oltreuomo ha quindi pensato di indire una Giornata della Memoria 2.0 per ricordare com’era il mondo nei primi anni 2000, quando al posto degli emoticon c’erano un kasino di kappa.

Com’era il mondo quella volta degli SMS

 

#1. Primo approccio

Whatsapp: Il primo approccio neppure esiste. Se ti chiedo l’amicizia su Facebook, capisci chi sono dagli amici in comune. Se ti contatto su Whatsapp, ho trovato il tuo numero in un gruppo. Se facciamo sesso, ringrazio Tinder.

SMS: Ki 6?

#2. Le immense compagnie

Whatsapp:

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SMS: Gli sms non erano meno sintetici di Whatsapp. Ma avevano più poesia perché ciò che su uno smartphone si organizza in tre minuti col Nokia 3310 richiedeva tre ore. Chiamate, sms, fraintendimenti, bordellogenerale.Spesso organizzare una serata era molto più avvincente della serata stessa.

#3. Ciance

Whatsapp:

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SMS: Da questo punto di vista gli SMS e il loro costo tappava la bocca alla prolissità. Ma soprattutto l’assenza della doppia spunta di Whatsapp, che ti garantisce che il messaggio è arrivato a destinazione, rendeva il mondo un luogo un po’ più semplice da abitare.

#4. Inutili cortesie

Whatsapp:

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SMS: Mandare un SMS era una cosa seria. Non lo facevi senza un valido motivo. A nessuno sarebbe venuto in mente di scriverti per porre un quesito che si risolve nel momento stesso in cui si prova a telefonare: se rispondo, significa che puoi chiamarmi, altrimenti no. Purtroppo questa concezione di contatto virtuale non fine a sé stesso permane solo nelle madri cinquantenni, che ricorrono a Whatsapp con lo stesso senso della misura con cui utilizzano i servizi delle “Poste e Telegrafi”.

#5. Mancate risposte

Whatsapp: 

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SMS: Anche con gli SMS le pazze riuscivano a rovinarti la vita. Ma almeno lo facevano in tempi più dilatati. Quella volta gli imprevisti potevano essere tanti: zero credito, assenza di campo, distruzione del telefono in una delle tante scommesse tra amici in cui si malmenava il Nokia 3310 per testare la resistenza di quel formidabile pezzo di artiglieria. Ora al massimo ti si può essere scaricata la batteria.

#6. Artisti incompresi

Whatsapp: 

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SMS: :)))))))), :(((((((((((((, :/, :=) e tutti gli altri sgorbietti che sono le grotte di Lascaux dell’arte emoticon.

#7. Sonoro

Whatsapp: L’arrivo di un messaggio su Whatsapp è accompagnato da un suono fastidioso, ma sopportabile.Peccato che subito dopo ne seguano altri 18 identici. I gruppi di Whatsapp alla lunga producono sugli utenti effetti simili a quelli del Disturbo Post-Traumatico da Stress.

SMS: Ma è nulla in confronto all’inferno con cui le suonerie Nokia accompagnavano l’arrivo di un SMS. Tu-tu-tuttu-tu-tu-tu. Tu-tu-tuttu-tu-tu-tu. Solo per orecchie insensibili allo schifo.

#8. Ti amo

Whatsapp: Effluvi di emoticon, cuoricini psichedelici, faccine perse nel loro sentimento. Whatsapp riesce a esprimere molti più sentimenti di quanti ne provi una persona normale.

SMS: “Tv1kdb!” Perché adesso ci lamentiamo degli hipster, ma quella volta eravamo tutti truzzi.

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