Come utilizza internet mia madre
Questa è Fiorella, mia mamma.
Pur appartenendo ormai ad una generazione che si è dovuta approcciare in tarda età alle tecnologie del web e dei social, mia mamma ha deciso di non fare la comparsa di questa rivoluzione, ma di viverla anche lei in modo attivo. Perciò circa un anno fa mi ha chiesto di insegnarle ad usare il computer. All’inizio è stata dura, ogni volta si dimenticava le cose, ma grazie agli appunti che le lasciavo sulla scrivania nel giro di qualche mese è riuscita a imparare le funzioni base.
Poi l’ho lasciata scorrazzare da sola e con l’avanzare delle settimane è diventata una vera e propria internauta. Dopo un po’ di tempo mi sono messo a curiosare e ad analizzare il suo approccio con il web ed ho notato le enormi differenze che separano la nostra generazione. Ho capito finalmente perché alcune cose esistono ancora e non sono ancora scomparse. Ma scendiamo nei particolari.
Internet Explorer
Se c’è ancora una categoria che utilizza il browser di Microsoft per navigare è quella degli ultracinquantenni. Una scelta che a me pare assurda. Ho provato mille volte a spiegare a mia mamma di usare Chrome, più intuitivo, veloce, sicuro. Ma niente da fare, lei preferirà sempre navigare con la “e blu”, anche perché dice che quella palla colorata le fa girare la testa.
Motori di ricerca
Mia mamma non è alla conoscenza dell’esistenze di Google, il che è incomprensibile in quest’epoca. Per una figlia del dopoguerra pronunciare una parola con due “o” diventa complicato, in più Internet Explorer ha come home page il portale Libero.it. Perciò per mia madre Libero è quello che per me è Google, cioè Dio. È quello il suo motore di ricerca, e nulla le farà cambiare idea. Ho provato a convertirla a google ma dice che Libero le ricorda tanto Lino Banfi in Un Medico In Famiglia.
Barra degli indirizzi
Per mia mamma la barra degli indirizzi è una striscia bianca incomprensibile. Ho parlato con lei e mi ha candidamente confessato di non sapere a cosa serva e di non averla mai usata. Perciò il suo unico modo per raggiungere un sito che le interessa è attraverso il motore di ricerca Libero. Credo mia madre abbia dato il più grande contributo di sempre al mercato dei banner pay per click in questi mesi; ogni volta che cerca un sito clicca tutti i primi risultati pubblicitari della ricerca.
Problemi penali
Una sera stavo tornando da lavoro quando ricevo una telefonata da mia madre. Era quasi in lacrime, e bofonchiando mi disse che stava per arrivare la polizia a casa sua per qualcosa che aveva fatto in internet. Il computer si era bloccato e le era apparsa un’immagine della polizia postale che diceva che aveva violato delle leggi sul copyright e che avrebbe dovuto pagare 100 euro per sbloccare il computer. Insomma, la celebre truffa della polizia postale. Nonostante le abbia eliminato il virus spiegandole la faccenda lei è ancora convinta di non aver pagato una multa allo stato, e credo si sentirà una criminale a vita.
Oltre a chiamarla ancora posta elettronica, la cosa più incredibile è che mia mamma utilizza Outlook Express. Non ho idea di come abbia imparato a usarlo.
Nonostante le difficoltà che può incontrare chi non utilizza la barra di navigazione, mia madre è riuscita ad arrivare a facebook facendo un giro più lungo ma più panoramico. La sua pagina è spettacolare. La foto profilo è un fiore, e il numero di amici non raggiunge la dozzina, il che mi fa capire perché lei è così tranquilla mentre io sono così agitato dai cazzi altrui che mi opprimono la bacheca.
Salvare le immagini
Infine salvare le immagini. Dal momento che per lei il tasto destro è inesistente l’unico modo che conosce per salvare le foto che le piacciono è quello di chiedere a me di salvargliele. Perciò finché non arrivo non spegne il computer e non si azzarda ad uscire dalla pagina con la foto che le interessa, a volte per giorni.
Sostanzialmente le differenze fanno sì che lei perda molto più tempo di me, il ché mi ha fatto pensare che più una persona è al passo coi tempi meno tempo perde, e perciò è più efficiente. Poi ho pensato che lei impiega due minuti a stirare una camicia, mentre io ce ne impiego mediamente 35.
Mi sa che è lei quella al passo coi tempi.