Come lavorare gratis e vivere felici
L’Italia è fallita, potete pensare quello che volete, potete essere ancora arroccati all’illusione che ci salveremo, che in qualche modo vi sarà una nuova impennata del mercato, ma alla fine la verità è questa: l’Italia è fallita. D’altronde non vedo a quale altro finale siamo destinati, la disoccupazione cresce insieme al debito e centinaia di aziende chiudono ogni giorno. Cosa vi aspettate, che il fantasma di Craxi scenda dal cielo per donarci paioli d’oro?
Ma non è così grave, il segreto è adattarsi.
Già da un po’ di tempo in realtà si è sviluppata una nuova moda, che è quella di lavorare gratis. Una moda che si è fatta strada utilizzando uno dei mezzi più potenti del pianeta: il senso di colpa.
Si, perché nonostante sia un brutto periodo per il mercato del lavoro, nonostante la disoccupazione giovanile sia ai massimi, nonostante tutto quello che volete, il messaggio è sempre quello: «se non trovi lavoro è perché non ti sei impegnato abbastanza; anche se la situazione è difficile, se dai il massimo ce la puoi fare»
«Ma come posso farcela?»
«Beh devi fare un po’ di sacrifici giovane Jedi, almeno per i primi anni. Poi quando ti sarai fatto un nome e avrai fatto esperienza avrai i tuoi risultati»
«Cioè un lavoro fisso con i contributi pagati?»
«Ehi… ehi… frena ragazzo, non siamo mica in Regione qua!»
“Cosa devo fare allora?”
“Devi fare esperienza, devi farti le ossa, devi fare gavetta se vuoi entrare nel mondo lavoro. Non possiamo darti un’occupazione così dal nulla!”
“Ma io ho due lauree, tre master, due dottorati, sei abilitazioni linguistiche, non bastano?”
“No caro mio, non bastano”
“Ma lei è amministratore delegato ed ha la terza media”
“Ai miei tempi la terza media era difficile, signorino! Ricordo ancora le poesie a memoria, e comunque non è questo il punto. I posti sono pochi è vero, ma se ti impegni puoi farcela”
“Ma se i posti sono pochi significa che se si impegnano tutti comunque la maggior parte soccomberà, solo uno su mille ce la farà, come nella canzone di Morandi”
“Esattamente, ma che ti frega a te, tu devi pensare a salvarti, gli altri si fottano”
“Va bene, mi ha convinto, che devo fare?”
“E’ semplice In questo periodo di crisi, di disoccupazione alle stelle, di aziende che chiudono, di baratro nel mercato del lavoro, noi, dall’alto della nostra immensa misericordia, ti offriamo un lavoro”
“Ma è fantastico grazie! Quando posso cominciare”
“Calma, calma prima devi scegliere”
“Scegliere cosa?”
“Scegliere le alternative che ti offriamo”
“Uau, addirittura posso scegliere tra delle alternative? Grazie Commendatore Yoda, posso tornare a sedermi adesso?”
“Vedi, noi siamo felici di offrire un’occupazione ad un ragazzo promettente come te, però vedi, la crisi ha colpito anche noi. Sai…le tasse, le congiunture, i tagli ai costi, ecc… perciò noi ti possiamo assumere, ma devi scegliere una di queste modalità:
#1. Ti paghiamo in visibilità
“La nostra è un’azienda superconosciuta, superfamosa, superimportante. La nostra visibilità è enorme nel mercato. Se vuoi fare il creativo, beh, lavorare per noi è la miglior vetrina possibile. C’è gente che pagherebbe per farlo. Anzi, quasi quasi ti chiediamo di darci un contributo. Che ne pensi? E’ un’occasione unica”
“Non so, non cerco la visibilità, non voglio fare il presentatore o la velina, cioè, la visibilità mi serve poco, preferirei del denaro, ho due prestiti in piedi…”
“Va bene, va bene ho capito, seconda opzione”
#2. Fa Curriculum
“La nostra è un’azienda superconosciuta, superfamosa, superimportante. Quando ti presenterai ad altre aziende in futuro vedranno che hai lavorato per noi e ti assumeranno sicuramente. Non possiamo pagarti, ma un’esperienza con noi fa Curriculum”
“Ma veramente ho lavorato gratis per altri tre giornali per fare Curriculum, vorrei essere pagato per una volta. Forse ho capito male io, forse fare curriculum significa che altre aziende possono vedere le tue spiccate capacità di lavorare gratis”
“Sei un tipo tosto eh? Terza opzione”
#3. Provvigioni
“Ho capito che sei un tipo attaccato al denaro. Ho la soluzione che fa per te. Ti paghiamo a provvigioni, il metodo più meritocratico del mondo. Se vendi oltre una certa soglia ti paghiamo, più vendi e più paghiamo”
“Beh potrebbe essere una soluzione. A quanto ammonta il fisso?”
“Fisso, non c’è fisso, il fisso è un retaggio socialista, ti ripeto; se vendi oltre una certa soglia cominci a guadagnare”
“Ma le spese? E la partita IVA? E l’INPS? Se per caso il mercato va male e non si riesce a vendere? Mi ritroverei con debiti verso lo stato solo per aver provato a lavorare”
“Beh ma questo è il rischio di impresa”
“No questo è essere stronzi”
“Non dire che non ti è stato offerto un lavoro! La verità è che non hai voglia di fare un cazzo!”
“Fanculo, me ne vado, adesso capisco perché mio padre è passato dall’altra parte”