Come diventare stupidi e felici
Gli esseri umani ricercano per tutto il corso delle loro caduche esistenze la tanto bramata felicità. Ma questa è un errore della mente, è una condizione esistenziale che abita solo la nostra ingannevole coscienza. Una sorta di felicità però la si può raggiungere pienamente. È la felicità sprigionata dalla stupidità, uno stato di rincoglionimento costante che rilascia endorfine a volontà. Non è una condizione profonda e radicata, è piuttosto una sorta di anestesia al cervello che ci permette di sentire il meno possibile, ma è comunque il risultato più decente che si possa raggiungere. Molti italiani sono stupidi e felici ma se siete ancora tra coloro che non lo sono ecco un pratico decalogo che vi aiuterà nella trasformazione.
#1. Diventa egoista
Non basta un sano egoismo per raggiungere una condizione di stupida felicità, è necessario un egoismo malato, un egoismo che non consideri nessun’altra persona al di fuori di te. Mettersi al centro dell’universo e cercare di soddisfare solo i propri bisogni è il percorso meno faticoso per raggiungere il modello di ebete serenità che ci viene costantemente proposto come ideale a cui puntare.
#2. Dai sempre la colpa agli altri
Come diceva il saggio Homer: “È facile dare la colpa a noi stessi, ma è ancor più facile dare la colpa agli altri”. Dare la colpa agli altri diventa infatti un notevole acceleratore nella corsa verso la gioia ebete. Quindi ogni volta che vi si presenta un problema, cercate sempre un colpevole, magari il più debole, o quello che storicamente è più adatto al vostro dilemma, come gli immigrati o il vostro datore di lavoro a seconda della situazione. In questo modo vi svuoterete di qualsiasi senso di responsabilità e potrete stare sul divano a godervi la vita senza sensi di colpa.
#3. Menti a te stesso
Mentire a se stessi permette invece di eliminare quei lati di noi che ci suggerirebbero il cambiamento. Il cambiamento costa fatica, dolore, tempo e serenità. Bisogna invece cercare di spegnere quella voce interiore e continuare a navigare tra le nostre false convinzioni.
#4. Credi ciecamente a tutto quello che ti viene detto dai mass media
Un altro tassello fondamentale è quello di cercare di non approfondire mai nulla. Per farlo si deve credere a tutto quello che ci viene sommariamente detto dalle TV, dai giornali e da tutti i canali classici dell’informazione. In alternativa ci si può posizionare dalla parte opposta e aderire acriticamente alle frange complottiste. La cosa fondamentale è schierarsi. Perché quello che l’uomo ricerca non è la verità, ma imporre la propria verità agli altri.
#5. Vota chi tira fuori il lato peggiore di te
La politica è un aspetto da cui non si può prescindere. Ma chi votare per essere più felice? Semplicemente chi tira fuori il lato peggiore di te, chi fa leva sulla tua rabbia, sulla visione semplicistica delle cose e sulle soluzioni facili. Per fortuna in Italia il problema non si pone neanche, perché tutte le offerte che ci sono corrispondono esattamente a questo profilo.
#6. Lamentati
Lamentarsi è l’alleato migliore della stupidità. È un comportamento essenziale che comprende molti aspetti dentro sé, tra cui l’incolpare gli altri, l’immobilismo, la deresponsabilizzazione e l’autocommiserazione. L’ideale per ottenere un po’ di sollievo dal senso di frustrazione.
#7. Fa’ che ciò che possiedi sia il metro di misura della tua soddisfazione
Raggiungere la felicità attraverso la comprensione che siamo solo un’espressione d’energia che sperimenta la coscienza collettiva individualmente, per alcuni risulta complicato. Molto più intuitivo invece è essere felici cambiando automobile ogni due anni. Perciò tutto il vostro senso di soddisfazione deve dipendere da ciò che possedete, e dovete impostare la vostra vita su queste basi: l’auto più veloce, la casa più grande, la ragazza più figa e così via. Possono sembrare obiettivi difficili da raggiungere, ma la cosa è del tutto irrilevante: solo il fatto di porli come obiettivi primari vi renderà abbastanza stupidi da essere più felici di una persona con un minimo di sensibilità.
#8. Fa’ che il tuo umore sia dipendente dall’approvazione degli altri
Il bisogno di riconoscimento deve essere portato alla sua massima espressione. Qualsiasi aspetto della vita deve dipendere dal giudizio altrui, per questo è necessario cercare di crearsi un immagine di sé che sia il più possibile aderente ai valori universalmente considerati vincenti: bellezza, ricchezza, giovinezza, popolarità. Tutto il resto non conta un cazzo: solo se le altre persone vi riconosceranno come felice potrete essere veramente felici. Quello che proverete voi con il tempo non riuscirete nemmeno a sentirlo, e si apriranno le porte della felicità.
#9. Convertiti a una religione comoda
Il tema della religione non deve essere preso sottogamba, perché nonostante sia stata dimostrata l’esistenza del Dio Denaro, spesso questo lascia delle lacune morali irrisolte. È necessario trovare perciò delle religioni che incanalino il senso di inadeguatezza prodotto da una vita votata alla stupidità in qualcosa di positivo. Una religione semplice, che permetta di stare fermi, di non muoversi, che ponga l’aldilà al primo posto quando si tratta di dare e la vita terrena al primo quando si tratta di ricevere. Una religione giovane, sbarazzina, social come noi. Non è difficile da trovare.
#10. Leggi il meno possibile
Eliminare completamene qualsiasi genere di letture è la prima cosa da fare se si vuole diventare stupidi. Come per qualsiasi ricetta alcune cose sono vietate ed altre no. Abolire assolutamente saggi, romanzi, opere di divulgazione, enciclopedie, testi teatrali, poemi, raccolte di poesie e tutto ciò che sulla copertina non presenti almeno un paio di soubrette in bikini. Sono permessi i quotidiani nazionali ma con moderazione, mentre le riviste scandalistiche e la maggior parte dei siti internet sono vivamente consigliati, soprattutto l’Oltreuomo.
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Una volta messi in pratica tutti questi punti l’angoscia esistenziale tenderà a scomparire dalla vostra vita e potrete vedere il tempo trascorrere davanti a voi, assieme agli accadimenti dell’esistenza e alle cose importanti. Sarà un’esistenza pacifica e indolore, come quella delle piante.
Con la differenza che le piante servono a qualcosa.