Come consolare Miss Italia per tutto quello che le hanno detto
L’altra sera mi sono intrufolato a Miss Italia in cerca di figa. Spacciandomi per il cugino di Joe Bastianich sono riuscito ad entrare al party che ha seguito la trasmissione. C’era grande allegria: la Ventura ballava sui tavoli, Ferrero era stato sedato e dormiva dietro a un divano, mio cugino Joe assaggiava gli stuzzichini e poi li vomitava sulla giacca dei ragazzi del catering.
Insomma, eravamo tutti davvero felici. A parte la nuova Miss Italia, che sola in un angolo piangeva disperata.
Ovviamente mi sono avvicinato a lei, le ho asciugato le lacrime con la fascia di Miss Rocchetta e le ho chiesto cosa avesse – “Perché piangi? Ci sei rimasta male perché Luxuria ti ha detto che hai delle sopracciglia maschili? Lascia perdere, è solo invidiosa – un giorno ti spiegherò…”
Ma la Miss tra i singhiozzi ha risposto: “No, è che ho detto una troiata pazzesca e domani tutti mi prenderanno in giro.”
Ecco cosa le ho detto per consolarla:
“Senti, dividiamo la questione nelle tre unità base di ogni comunicazione: messaggio, mittente, destinatario.
Partiamo dal messaggio. Certo, dire che avresti voluto vedere una guerra è un azzardo – ma volevi solo far notare che sai che nel ’42 ci fu la seconda guerra mondiale. Hai fatto benissimo, visto che, come insegna qualsiasi indagine sull’ignoranza degli italiani, questa nozione base ti eleva già molto al di sopra del tuo connazionale medio.
Ma è evidente che non desideri davvero vedere una guerra – altrimenti avresti partecipato a Miss Siria.
Passiamo ora al mittente – che sei tu. Eri emozionata, hai 18 anni, volevi vincere e hai cercato di risultare simpatica al pubblico. Perciò hai fatto una battuta dicendo che comunque tu essendo donna i combattimenti li avresti visti e basta: così dicendo hai fatto ballare il tip tap nella tomba a un sacco di disgraziate che in quegli anni ci hanno rimesso la pelle.
Ma una battuta infelice capita a tutti. Ecco, magari in futuro evita di proporti come autrice comica – continua a puntare sulle bocce, lì non sbagli.
Perché ricordati che in quanto Miss Italia non devi essere intellettualmente stimolante – non più di quanto Umberto Eco debba essere arrapante o Papa Francesco debba avere un bel sedere. Sono due cose diverse – se poi sei in grado di parlare per più di 30 secondi senza dare l’impressione a chi ti ascolta di essere finito in un buco nero, buon per te. Ma sono due cose diverse – per Miss Italia conta avere un culo che canta, non un cervello che parla.
E veniamo ora ai destinatari, ovvero tutti quelli che domani ti criticheranno. Bisogna ammettere che loro una scemenza del genere probabilmente non la avrebbero detta. Infatti fanno i commentatori su Facebook, non le aspiranti miss.
Devi però considerare che chi ti critica non ce l’ha davvero con te. O meglio, se la prende con te per far ben figurare se stesso. Nessuno vuole dirti “Sei una stupida!” Tutti vogliono dire “Sei una stupida, a differenza di me.” La tua uscita sfortunata non ha un valore assoluto, ma solo relativo rispetto all’immagine che chi ti critica vuole dare di sé.
Il punto non sei mai tu, ma l’idea di se stessi che vogliono dare attraverso il commento a quello che hai detto.
So che ti ferisce che le tua faccia venga utilizzata da queste persone come confronto per mettere in luce la loro intelligenza, senso critico, vanità – ma non preoccuparti, alla fiera delle opinioni non richieste che sono Facebook e Twitter questi fenomeni durano poco più di 24 ore. Tra una settimana il tuo nome non sarà più in nessuna bacheca, solo nei volantini delle inaugurazioni dei centri commerciali.
E ora che hai smesso di piangere credo che dovresti darmela.”