Come andare in figa sfruttando la regola del fuorigioco
Da quando leggo Ultimo Uomo, il miglior sito di sport in Italia, ho capito un po’ di più sul calcio. In particolare ho scoperto come il calcio e la lotta per la figa siano molto simili. Da qui ho tratto una serie di consigli su come raggiungere la metà più ambita dall’uomo (dopo il Triplete) proprio a partire dalle logiche calcistiche.
Essendo una serie di consigli rivolti a un pubblico maschile ho pensato che sarebbe stato un peccato svelarli anche alla controparte femminile. Quindi, non potendo vietare l’accesso al sito alle lettrici dell’Oltreuomo, ho utilizzato l’unica metafora che non riescono a capire – il fuorigioco.
Come sapete, in porta ci si può andare in tre modi: attraverso una manovra ragionata (il tiki-taka del Barça di Guardiola, tanto par capirse), pressando le difese avversarie (il gegenpressing del Borussia di Klopp), lancio lungo e contropiede come tutte le squadre meno ispirate.
Purtroppo dobbiamo escludere le prime due.
- Il tiki taka richiede grandi interpreti. Messi, Xavi e Iniesta equivalgono ad essere bello, ricco e intelligente. Se fai il fenomeno senza avere tutte queste qualità quei fraseggi da fighetta verranno intercettati da un avversario che si dirigerà dritto in porta. Fuor di metafora, se ti comporti da figo senza esserlo non solo non te la darà, ma la concederà al primo maschio abbastanza sveglio da non credersi migliore di quello che è.
- Neppure il gegenpressing, per quanto affascinante, non fa al caso nostro. Essenzialmente si tratta di pressare l’avversario fin dalle prime fasi della sua manovra aggredendo l’uomo o le linee di passaggio. In questo modo i giocatori dell’altra squadra sbaglieranno e perderanno la palla in zone molto pericolose del campo.
Tutto questo pressing, traslato nel linguaggio della lotta per la figa, si chiama stalking ed è reato. Provate a dire a qualcuno che la vostra tattica è “Starle dietro finché non sbaglia qualcosa e allora lì zac! la infilo” e guardate la sua espressione per capire quanto questo metodo è inquietante.
Il fuorigioco invece è una strategia perfettamente legale che può mandare in gol anche chi non ha i piedi buoni. Basta sfruttare l’attimo. L’umore di una donna è più imprevedibile del meteo in Scozia e questo gioca a nostro favore.
Vediamo cosa occorre fare per far gol in contropiede.
Posizione
Chi sta troppo in attacco poi si ritrova dietro i difensori avversari ed è vittima della trappola del fuorigioco. Ciò significa che provarci sempre come un morto di figa ti rende del tutto indesiderabile. Molti pensano: “Io gliela butto là, prima o poi andrà bene” che è come dire “Io sto sempre sulla linea di porta, prima o poi arriverà un pallone da mandar dentro.” No, se non sei Pippo Inzaghi no.
Allo stesso tempo non bisogna stare troppo lontani dalla linea dei difensori. Certo, la distanza evita la trappola del fuorigioco, ma essere troppo prudenti ci impedisce lo scatto verso il portiere. Chi si fa troppo condizionare dalla linea difensiva di una donna viene spinto in quell’area di campo recentemente definita friendzone.
Il punto è provarci un po’, ma non troppo. Non è questione di essere come il tipo di Teorema, un po’ crudele e un po’ dolce. Quello è un metodo per ricevere una diagnosi di disturbo bipolare, non la figa. Si tratta di provarci, ma non spingere troppo. Buttarla là senza timore, ma non dare l’impressione di esser pronti a mettere il proprio fegato su eBay per un assaggino di figa.
Tempismo
Ma qual è il momento giusto per colpire? Quello in cui la sua difesa è spaesata, scoordinata. Cioè quando è indecisa. È noto che i piselli alle donne portano solo guai (es. gravidanze) quindi una ragazza serena non metterà mai il suo benessere a repentaglio per un aggeggio che una volta venuto è di scarsa utilità.
Grazie a dio la vita è piena di momenti del cazzo e ogni ragazza disorientata o alla ricerca di novità equivale alle disastrate difese del campionato spagnolo, gente troppo mal organzzata per non farti fare gol. Perché avere i piedi di Baggio è tanta roba, ma poi la classifica marcatori la vinceva Bobo Vieri.