Assistenzialismo italico: l’insostenibile leggerezza dei vecchi

I politici godono della mia più onesta e piena fiducia. Sono in erasmus e ieri dopo l’uscita di Berlusconi sulle tangenti mi sono recato dal professore che doveva convalidarmi l’esame, un tedescone di nome Friedger Zeiss, chiedendo quanto dovevo sborsare per portare al massimo la votazione. Lui mi ha guardato basito e ha cominciato a ridurre in pezzi sempre più piccoli il libretto degli esami. Si è conclusa così ogni mia possibilità di rapporto con il mondo accademico tedesco.

Allora mi sono chiesto dove avessi sbagliato. Scartata l’ipotesi dell’incomprensione linguistica ho iniziato a considerare altre possibilità. Assodato che le tangenti sono una modalità di interazione commerciale efficace con i paesi esteri, dovevo ricercare l’errore nella peculiarità del mio caso. Dopo qualche ora di pensiero infruttuoso ho avuto l’illuminazione: le rughe. Nella maggior parte dei casi ai politici mancano le rughe e l’invecchiamento della pelle è il modo in cui la natura ci avverte della disinibizione che affligge la persona con cui interloquiamo.

Vi ricordate quando da piccoli invitavate a casa il vostro amichetto di scuola e vostra nonna gli diceva che ad andare in giro con la felpa tutta sporca c’è da vergognarsi? I politici hanno l’età che aveva vostra nonna. E si comportano come lei. I freni inibitori sono in buona parte crollati producendo un interessante fenomeno che chiameremo “sincerità senile”. La “sincerità senile” ti fa dire quello che pensi senza remore circa l’opinione che gli altri possono costruirsi su di te.

Quello che gli anziani dicono è vero, solo non tiene conto delle norme sociali in cui viviamo. Quando ho proposto al professor Zeiss, giovane ricercatore di Tubinga, la tangente, lui non ha punito il contenuto della richiesta bensì il modo in cui era espressa. Questo mi rincuora.

Lo sapevo che i politici non possono sbagliare. Come le nonne.

Articolo originale plubbicato su Tiscali