Test d’ingresso Medicina: tutti i trucchi per viverlo bene
Ogni anno si rinnova la stuola dei aspiranti che tenta l’ingresso alla facoltà di medicina. Questi ragazzi sono mossi dalle migliori intenzioni. Hanno deciso di immolarsi per il prossimo e pur di raggiungere questo nobile scopo sono disposti a sacrificare gli anni migliori della loro vita sui libri e la seconda parte degli anni migliori della loro vita svegliandosi alle sei di mattina e rincasando alle nove di sera. Quando non tocca fare le guardie.
Nonostante fare il medico sia una strada costellata di dolore e agonia ripagata solo in tarda età, si presentano al test d’ingresso molte più persone di quelle che entreranno. Diciamo 83 mila per 19 mila posti. Quindi pare che sia molto più facile essere esclusi che essere presi.
Prima di disperarvi sappiate che il test d’ingresso è una cosa bella e ora vi racconto perché.
Rimorchiare 1.
La cosa più difficile di rimorchiare è trovare cosa diavolo raccontare alla tipa che puntate. Durante il test d’ingresso attaccare bottone è facilissimo: parlatele del test d’ingresso. Che libri hai studiato, su quali domande sei più preparato, quale università è la tua prima scelta e tantissime altre frasi di circostanza che fanno intimità.
Rimorchiare 2.
Le neuroscienze ci insegnano che le persone sotto pressione sono più malleabili. Un cervello concentrato su qualcosa affronterà con leggerezza tutto ciò che non è quella cosa. In sostanza se chiedete il numero di telefono a una tipa lei si dimenticherà che dovrebbe rispondervi di no.
La figata di non passarlo subito.
Fallire il test d’ingresso a medicina è il passaporto per un anno di meraviglioso fancazzismo. Nessuno metterà in dubbio che vogliate riprovarci l’anno prossimo quindi prima di allora siete liberi. Anziché spaccarvi la testa con esami difficilissimi vi ritroverete svogliati a brucare qualche lezioncina a biologia che notoriamente è una facoltà piena di figa.
La figata di non passarlo mai.
Molti tra quelli che provano a entrare a medicina lo fanno per le ragioni più sbagliate. Tra le più famose ricordiamo “perché lo vogliono i miei genitori”, “perché si fanno un sacco di soldi” e “perché è prestigiosa”. Primo, in assenza di una forte motivazione alla base, medicina è un incubo, quindi meglio deludere il parentado che impazzire e ucciderlo a colpi di roncola quando dovrete studiare anatomia patologica. Secondo, non siamo più negli anni 70, il boom economico è finito e se diventerete medici vivrete bene ma non come vivono i sessantenni che prendete da esempio. Terzo, oggi qualsiasi primate che grazie al pollice opponibile riesce ad accedere a wikipedia pensa di essere edotto su qualsiasi cosa. Il risultato è che nessun tipo di sapere, nemmeno quello medico, dà prestigio. Detto ciò, non passando mai l’esame di ammissione invece di vivere una vita di delusioni vi limiterete a quelle due tre volte che proverete il test.