Musica

Cinque band/musicisti che hanno detto “Basta”

Nella scorta alcolica di ogni buon italiano una bottiglia pregiata dovrebbe essere riservata al giorno in cui gente come Ligabue, i Modà e i Negramaro (magari tutti e tre all’unisono) decideranno di lasciare le scene e dedicarsi a tutto, tranne che a musica e affini. La notizia che Max Pezzali abbia deciso di aver dato abbastanza è stata già un passo avanti non indifferente, ma la strada è ancora lunga e ogni Tweet di una Alessandra Amoroso qualsiasi, che comunica di essere in studio a registrare, è una minaccia al buon gusto, al sapore di un anno di singoli spacca-gonadi alla radio.

Quando poi ad annunciare il proprio ritiro è chi meno dovrebbe, senti che il destino è un bambino malvagio che ti urta con il cono gelato macchiandoti i tuoi pantaloni preferiti. Ecco dunque una lista di cinque artisti/band che più o meno recentemente (quindi ovviamente non cito Beatles, Police e LunaPop) hanno interrotto/modificato radicalmente le proprie carriere musicali lasciando i fans versare qualche lacrimuccia inside.

R.E.M.

REM

Il gruppo di Michael Stipe che in 31 anni di carriera ha pubblicato 15 album e un EP studio, di cui tu e 5 persone intervistate a caso conoscete solo Shiny Happy People e Losing my religion. La band, il cui nome i più bravi pronunciano correttamente arì em, ha sempre mantenuto una sonorità inconfondibile e un’alchimia perfetta tra l’originalità e la qualità, che oggi si è un po’ mutata, tra le band indie attuali, in alchimia tra il nonloavrebbemaisuonatonessunoprimaperchéfaschifo e il nonditechefaschifoperchènonloavevatemaisentitoprima. La band si è sciolta nel 2011 con un comunicato sul sito ufficiale in cui si annovera tra le cause anche il desiderio di non scadere nella banalità e nella mancanza di fantasia (capito, Luciano?). In verità io vi dico che l’ultimo album era apprezzabilissimo e se per caso avete il numero di Stipe comunicatelo anche a lui.

John Frusciante

FruscianteClasse 1970, John Anthony Frusciante ha ricoperto fino al 2009 il ruolo di chitarrista di una band losangelina molto apprezzata. Chi? Niente di che, i Red Hot Chili Peppers. Se siete un po’ più che teenagers ricorderete forse il libro premocciano di Brizzi Jack Frusciante è uscito dal gruppo, in cui il nome era stato mutato per non incorrere in problemi legali. Già nel 1992 il simpatico John aveva abbandonato, infatti, il gruppo per dedicarsi a droghe, due album di delirante genialità e overdosi occasionali. Rientrato nel ’98, ha resistito altri 11 anni, prima di ricordare il motivo per cui se ne era andato. Se ancora non avete compreso di chi diavolo si stia parlando, sappiate solo che, se avevate gradito Snow, è merito del ragazzo in questione. Ora è dedito alla sua carriera da solista, molto apprezzabile se siete in vena di scoperte. Nel 2013 è uscito il suo ultimo lavoro Outsides così sperimentale/alternativo/elettronico che sarebbe un peccato non prenderlo in minima considerazione.

System of a Down

System of a downRilassate i nasi, se li avete arricciati e asciugate il monitor se avete sputato la bibita, stiamo parlando proprio dei SOAD.  Un artista non è responsabile di ciò che i fans fanno con la propria musica, quindi se nei locali della vostra città qualche band di 14enni con le magliette nere e le ascelle sudate vi ha disgustato cantando Euicaa! Uaiulidechiondeteibaa! la colpa non è loro, ma vostra, dal momento che non selezionate con cura i locali che frequentate. La band di armeno-americani ha effettivamente scritto tante cose brutte, specie negli ultimi album, Hypnotize e Mezmerize, ma altrettante spaccano i culi e la voce di Serj fa decisamente invidia a mezzo panorama musicale rock/metal. Sebbene il loro non sia mai stato un ufficiale scioglimento, dal 2006 ad ora non hanno più pubblicato neanche un piccolissimo scream o un innocentissimo growl. Ergo, finchè non ci sarà un nuovo album i SOAD erano una band. Una band da ragazzetti? Sia. Ma pur sempre con le palle.

The Mars Volta

Mars VoltaUna band scioltasi recentissimamente, il 23 gennaio 2013, tramite un tweet. Uno scioglimento abbastanza inatteso per una formazione relativamente giovane, formatasi nel 2001, che ha apportato freschezza e chili di capelli nel panorama musicale. I The Mars Volta hanno saputo amalgamare diversi generi ed essere originali, con un eclettismo che soltanto menti giovani, colte (nome della band di estrazione nostrana: Fellini) e leggermente offuscate dalla droga sanno offrire. Ovviamente, per chi non li conoscesse: quale occasione migliore di questa? Iniziando ovviamente dall’apprezzato album di debutto (non contando i precedenti EP) De-loused In The Comatorium. Forse una band nata nel segno del lutto, con la morte per overdose del membro Jeremy Ward prima ancora dell’uscita del primo album, non poteva non morire giovane, ma ciò che stupisce è il motivo dello scioglimento.  Cedric Blixer Zavala ha accusato nei suoi tweet il collega co-fondatore Omar Rodríguez-López di essere stato troppo impegnato nei suoi progetti paralleli e di aver trascurato la formazione principale. Questioni di gelosia in fin dei conti.

Oasis

OasisChe dire su questa band? Di enormi ca..volate ne hanno dette loro negli anni, sentendosi migliori dei Beatles, augurando la morte di Damon Albarn dei Blur, ma un artista è anche questo. Oppure no? Ad ogni modo gli Oasis, conosciuti da grandi e piccini, sono stati una delle più grandi band BritPop. Liam e Noel Gallagher, i due rissosi fratelli di Manchester, hanno dimostrato di essere tanto degli str..ani tipi quanto dei musicisti talentuosi e, sebbene non abbiano nemmeno alla lontana o per sbaglio raggiunto i Beatles, il loro genere ha sicuramente influito parecchio nel rock più recente. Nel 2009 lo scioglimento, con Noel che annuncia che non condividerà i giochini con il fratello un giorno di più. I Castore e Polluce dei nostri giorni in altre parole. Consola il fatto che Noel abbia formato una band, con gli ex membri degli Oasis e che Liam abbia continuato anch’egli. Per concludere niente di meglio che questa eloquente spiegazione di Liam circa i rapporti con il fratello: “Se avessimo un negozio di frutta e verdura, una cosa tipo Gallagher’s Green-grocers, litigheremmo su come sistemare le mele o le maledette pere”.

Francesco Nobile

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