Twitter potrebbe sventare un suicidio
Nell’era dei social la solitudine non esiste più. Il filtro del web ci ha reso tutti più aperti alla condivisione di gioie e timori. I gruppi di auto aiuto, tanto in voga negli anni 80-90, sono ormai un pezzo da museo. La stanzetta degli alcolisti anonimi è stata sostituita dal forum e lo psicologo è stato sostituito dal moderatore. Si è diffuso a macchia d’olio il modello ‘sfogo i miei turbamenti con la comunità’. Una sorta di catarsi junghiana.
Rimane un problema. La gente con problemi veri spesso non ha internet. Quelli che più frequentemente raccontano il proprio malessere a tutto il www sono persone di ceto medio senza particolari tormenti. Ma oggi, nell’era della crisi, ammettere di stare bene e come accettare di non avere talento. Per questo motivo ogni piccola sbavatura della quotidianità può diventare motivo di profonda angoscia.
Solo la condivisione di questo tormento, previene i personaggi che seguono dal commettere gesti estremi. Se avete un amico che cinguetta tweet del genere, stategli vicino. Ha bisogno di voi.
Tutte le immagini sono tratte dal sito Bored Panda