5 sfigati che si sono fatti grandi fighe
Essere sfigati è una condanna, è un fattore genetico che ti impedisce di essere minimamente attraente agli occhi del sesso femminile. E’ una questione sia estetica sia spirituale. Essere sfigati significa mangiare da sfigati, bere da sfigati, camminare, correre, muoversi, parlare da sfigati. Eppure ci sono casi nella storia che hanno permesso a grandi sfigati, grazie al talento o alla fortuna, di farsi grandissime fighe. Ecco qui alcuni esempi che vi consoleranno.
Jean Paul Sartre
Pochi sanno che il filosofo esistenzialista francese era un grande sciupafemmine. Fin dai tempi dell’università Sartre riusciva ad affascinare le giovani compagne di ateneo con le sue boiate metafisiche.
Celebre il suo amore con Simone de Beauvoir, considerata simbolo eterno del femminismo. Mi ha sempre affascinato questa cosa. Un’orripilante mezzasega di filosofo è riuscito a instaurare una relazione con un’affascinante e intrigante intellettuale del suo tempo senza togliersi lo sfizio di poter andare con altre donne. Era un amore aperto, un amore dell’anima, dello spirito, che andava al di là delle borghesi limitazioni sessuali. Secondo me la femminista de Beauvoir si è fatta intortare ben bene da uno strabico con il vizietto.
Vittorio Sgarbi
Sgarbi ha l’aspetto del perfetto sfigato. Già al liceo vestiva solamente con giacca, cravatta, pantaloni e clark. Nonostante l’occhiale, il capello liscio e la propensione per la storia dell’arte, è diventato uno dei più celebri Don Giovanni italiani.
Il grande talento di Sgarbi è stato quello di aver letto milioni di libri e non averci capito un cazzo, ma allo stesso tempo di aver immagazzinato migliaia di inutili informazioni da sfoggiare con le fighe al momento opportuno. A ciò si deve aggiungere una spiccata teatralità da salotto e l’ingresso tra i cortigiani di Berlusconi. Bang! scopate garantite.
Maccio Capatonda
Sei pelato, porti baffetti assurdi, hai una vocazione all’idiozia e una carnale passione per il cinema d’autore. Sei maccio Capatonda. Il geniale comico ha tutta l’aria di non aver visto un pelo di fica fino all’altro ieri.
Dagli esordi a Mai Dire Gol con il reality “il Gabinetto” tanta è stata la strada che ha dovuto percorrere il mito Capatonda per arrivare alla fama nazionale. Ora che la popolarità lo ha agguantato è riuscito a entrare nella lista della Canalis dopo Clooney e Steve O, e probabilmente prima di Pippo Franco. Tanto sta che adesso è circondato da figa.
Luca Tassinari
Parliamo del giovane matematico che ha partecipato a qualche edizione che non ricordo de “la pupa e il secchione”. Tassinari dopo il reality show aveva ottenuto una discreta fama per aver dimostrato di essere dotato di un discreto quoziente intellettivo e di riuscire a sembrare contemporaneamente ritardato.
Sta di fatto che il secchione si è piegato alle lusinghe della pornografia accettando il sì tirato del produttore a cui aveva chiesto se poteva girare un film hard. L’interpretazione di Tassinari è ovviamente vomitevole.
Jack Black
Non ci sono bisogno di presentazioni. Jack Black è quel geniaccio di comico e cantante americano che ha fatto della demenza la sua ragione di vita. Ma ovviamente non è stata una scelta libera, bensì una scelta dettata dall’essere buffo e grassottello.
Oltre a tutte le supermodelle che si è fatto raggiunta la celebrità, il buon Black è riuscito a sposare la sua vecchia compagna di scuola di cui era perdutamente innamorato. Mai corrisposto quando era al liceo, Jack Black è riuscito a dimostrare che le donne riescono ad andare al di là dell’aspetto fisico se ci sono i soldi. Una lezione che ci mancava.