Oltreuomo Docet

Manifesto millennial in 17 punti

Premessa: so benissimo di non essere né Stefano Accorsi né Ligabue. E so benissimo che Radiofreccia non sarà un capolavoro. Ma tutta quell’energia giovanile del mondo di provincia, fra cazzate al bar, amori più o meno eterni e sogni di riscatto, mi ha spinto a riflettere su noi millennials. Immersi nella comunicazione digitale, analfabeti funzionali, incapaci di programmare una carriera o una relazione, senza aspirazioni né curiosità, se non vivere, filtrare e postare un eterno presente. Ma abbiamo anche dei difetti.

Ricordate la notte in cui Freccia elenca al microfono tutto ciò in cui crede, sentendosi accusato (lui e i suoi coetanei) di non credere in niente?

Beh l’Oltreuomo, da buon nichilista, crede in qualcosa dopotutto. Qualcosa che potrebbe diventare un manifesto generazionale. Non solo per salvare qualcosa di noi negli anni futuri, ma prima di tutto per trovare qualcosa di salvabile.

millennials

#1. Credo che siamo abbastanza veloci per le storie di Instagram e i tweet, ma non dobbiamo esserlo per forza.

#2- Credo nel lavoro gratificante, che ti realizza, anche se non sarà il mio.

#3. Credo che fotografare qualunque momento della nostra vita sia la nostalgia di qualcosa che potremmo godere di più.

#4. Credo che, finché ci sarà un pallone e un’area di rigore, ci sarà dialogo

#5. Credo che una laurea sia il modo più intelligente per vendere la propria ignoranza al miglior offerente

#6. Credo che ci sia ancora qualcuno di speciale che non sia mai apparso in un talent show.

#7. Credo che gli anni d’oro non torneranno, ma sentiremo ancora un “tranquillo siam qui noi”.

#8. Credo che esistano modi più salutari dell’Ipad per rincoglionirsi

#9. Credo che i social diventino spesso un cassetto in cui riporre i nostri amici per sapere dove e come evitarli

#10. Credo che il like che a volte ci diamo in mezzo a tutti sarebbe più efficace davanti allo specchio, da soli, ogni mattina

#11. Credo che siamo capaci di piccoli gesti eroici che non finiscono sulla home di Facebook.

#12. Credo che ogni persona durante il nostro viaggio influenzi quello che siamo, anche senza essere Chiara Ferragni

#13. Credo che da qualche parte ci siano delle emozioni che una serie tv non ha ancora raccontato

#14. Credo che non si possa restare puri nemmeno con sé stessi, figuriamoci col mondo.

#15. Credo che esistano connessioni più potenti del wi-fi.

#16. Credo che abbiamo il diritto di rubarci un po’ di felicità a vicenda.

#17. Credo che il potente spettacolo continua e forse non riusciremo a contribuire con un verso, ma non ci limiteremo a un hashtag.

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