Le 3 regole per avere un curriculum perfetto
Stanco di mandare lettere di presentazione puntualmente cestinate? Oppure sei stanco di mansioni meno rinomate dello scopino da cesso che impugni? Che tu abbia 2 lauree in astrofisica o il patentino di massaggio scrotale sul divano, queste regole ti aiuteranno a realizzare il curriculum perfetto. Scalerai le vette del mondo del lavoro prima che te ne accorga. Come per gli extra del contratto telefonico.
#1. Adotta uno stile burocratico, ovvero dimentica il mito dell’entusiasmo
Come per le foto nei documenti, non devi manifestare allegria. Le aziende non vogliono avere a che fare con persone entusiaste. Vogliono persone che vogliono fare, e non è lo stesso. Rari ma pericolosi, questi soggetti iperstimolati possono spezzare gli equilibri dell’ambiente di lavoro e sconvolgere rapporti forgiati da anni di routine e buoni pasto. La voglia di fare è una dote che ogni recruiter apprezza, purchè si faccia in silenzio.
Esempio: descriversi come “affidabile, serio, volenteroso ma non rompo le balle e sono in grado di avere una faccia più scazzata, basta chiedere”, il che denota anche spirito di collaborazione.
#2. Trasforma i tuoi punti deboli in competenze
I titoli di studio ormai diventano sempre più secondari di fronte alle skills richieste dal mercato. Le skills sono competenze e abilità apprezzate nel marketing, nel management e nel Wyoming. Inoltre, usare queste espressioni in sede di colloquio è già un punto a tuo favore. Mai iniziare una frase dicendo “Io so fare ….” perchè suonerà tremendamente sciatta. Piuttosto dire “Tra le mie skills rientrano…” e così via distinguendole in hard e soft.
Mettiamola così: se hai una laurea in critica kantiana, l’unica cosa di hard che puoi proporre nel mercato del lavoro è una collezione DVD. Le soft invece sono alla portata di tutti, perché si sviluppano in maniera inconsapevole, anche tramite ciò che gli altri percepiscono come difetti. Ma devi prima autoanalizzarti per trasformarli in punti di forza.
Esempio: sono un fancazzista talmente annebbiato dal bong che non distinguo giorno e notte.
Traduzione sul cv: ottima gestione del tempo e capacità di planning a lungo termine, flessibile nella turnazione.
#3. Ogni esperienza è prova del tuo potenziale
Hai solo l’imbarazzo della scelta da cui trarre testimonianze delle tue capacità. La gente si annoia facilmente nel leggere elenchi di cose che uno potrebbe fare. Meglio raccontare come e quando hai capito che potevi farle quelle cose. Procedendo per errori, ma con fierezza. Esperienze di vita che devono gridare in faccia alle risorse umane “Sono qui di fronte a voi dopo anni che ingoio merda e non potete farmi nulla di peggio!”. Ti ricrederai nelle prime due settimane di stage.
Esempio: la mia ragazza mi ha tradito svariate volte ma l’ho sempre perdonata. Adesso, dopo una pausa di riflessione, mi ha lasciato definitivamente.
Traduzione sul cv: Per due anni ho coordinato un gruppo di attivisti, che poi si sono resi autonomi. Mi ha permesso di sviluppare valide doti relazionali e un’attitudine al problem solving.
Otterrai il posto dei tuoi sogni? Come diceva il mio prof di gestione aziendale, guarda l’organigramma e ricordati il WCNet.