10 cose che solo un fuorisede che torna a casa per Natale capirà
Manca poco a Natale e la città, dopo un intero mese di preparativi, è finalmente ricca di luci, addobbi e alberi in ogni dove. E più l’atmosfera natalizia si fa sentire, più il fuorisede sente l’irrefrenabile desiderio di tornare a casa. Ma quali sono le situazioni che il fuorisede dovrà affrontare una volta rientrato nella sua (più o meno) amata terra natia?
Ecco la lista delle cose che solo un fuorisede capirà:
#1. Il fuorisede che deve tornare a casa per Natale sa, ancora prima di partire, che a casa stanno aspettando solo lui per l’albero e il presepe. Nessuno in famiglia si è degnato di aprire neppure uno scatolone di addobbi, sarebbe un affronto troppo grande.
#2. Natale è il tempo delle abbuffate. E non importa a quale parte dell’Italia si appartenga, tutti a Natale hanno almeno una nonna o una zia che prepara tanto di quel cibo da sfamare un intero esercito per poi ritrovarsi con una marea di avanzi che verranno riproposti in diverse salse dal 27 al 30 dicembre.
#3. Tornando a casa, si incontrano tutte quelle persone che non si vedevano da mesi, se non anni. Gli incontri di questo tipo sono quanto di più piacevole e terrificante allo stesso tempo, le domande che ci si scambia sono diverse, ma la conversazione parte sempre e solo da una domanda “Quando riparti?”
#4. Natale vuol dire anche parenti e parenti vuol dire domande su domande su domande, veri e propri processi interminabili che si aprono e si chiudono sempre con le solite battute “Ormai sei fatto vecchio”, “E il fidanzato?”, o peggio “Ma quando ti laurei?”, o peggio ancora “Ma ora che fai? Lo hai trovato o no un lavoro?”.
#5. Natale è sinonimo di vacanze e vacanze è sinonimo di relax assoluto. Non importa se si è studenti o lavoratori, a Natale tutti si sentono autorizzati a cazzeggiare perché in fondo “a Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai”.
#6. Giocare a carte con gli amici… uno degli appuntamenti più attesi delle vacanze di Natale, un vero e proprio must in grado di dar vita a veri e propri litigi che a volte mettono a rischio anni e anni di solide amicizie. E tutto questo perché dal gioco al gioco d’azzardo il passo è breve.
#7. Il fuorisede che torna a casa non può perdere nessuno degli appuntamenti che offre la “movida” (se si può davvero chiamarla così) del proprio paese. E così, alla fine, passare dal dire buonanotte invece che buongiorno alle 7 del mattino è un attimo.
#8. La tombola… la Signora del Natale. In tutte le case ce n’è una e a tutti tocca passare almeno una serata con lei. Tra un “ambo” al primo numero, il cugino che vince sempre tutto (e dico tutto), e la “lotta” per chi debba aggiudicarsi il “tabellone”, le serate passate a giocare a tombola riportano in superficie vecchie faide familiari ormai dimenticate da tempo.
#9. Il fuorisede è stato già raggiunto da almeno un mese dalla fatidica domanda “cosa facciamo a Capodanno?”, ma mentre prima poteva ignorare la domanda silenziando il gruppo whatsapp, ora non può più fare finta di niente e deve trovare inevitabilmente una risposta, pena la solitudine la sera del 31 dicembre.
#10. Il fuorisede che torna a casa per Natale ignora fino all’ultimo che la Befana “tutte le feste porta via”, ma alla fine, a malincuore, dovrà partire di nuovo, e cominciare già a pensare cosa farà a Pasquetta.