Come scegliere l’amico che ti aiuterà a scopare
Dopo un’estate deputata alla precarietà sentimentale e ai rapporti da “mille tequila e una notte”, l’arrivo dell’autunno, per molti mammiferi, porta con sé il desiderio di una relazione monogama da affiancare alla triste routine che li affligge.
Insomma riapre ufficialmente la stagione della caccia alla volpina e al fagianotto e come ci insegnano i guru dell’accoppiamento animale quali Alberto Angela, Cecchi Paone e Marco Ferradini, a seconda della preda, dovremo dedicarci al lavoro in branco, all’attacco solitario o miseramente all’autoriproduzione.
L’approccio più delicato è sicuramente quello che prevede un lavoro di squadra, in quanto l’esito del tuo successo (o più probabilmente del tuo fallimento) non dipende unicamente da quanto riesci a non fare schifo nell’arte del corteggiamento, ma in buona parte dalle capacità comunicative della tua spalla (unico sbocco professionale rilevato dall’Istat dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ndr).
In attesa del risultato referendario che ci permetterà di capire a quale organo statale competerà la regolamentazione di dette norme, proviamo a tracciare il profilo comportamentale della spalla perfetta, l’amico/a che potrete incolpare se passerete un altro anno soli come dei cani.
L’INVESTITURA
Come prima cosa individuate tra i vostri amici la persona più indicata ad assolvere tale delicato compito.
Una volta esclusi dalla lista quelli già in possesso di due o più ordinanze restrittive, quelli colpiti da mutismo selettivo e gli amici ingegneri, è fondamentale scegliere una persona che vi conosca davvero, ovvero quella che ha salvato nelle note del telefono la vostra cartella clinica ed ha in rubrica il numero del vostro analista.
Un altro fattore determinante nella scelta della propria spalla è il sesso della stessa. Un aiutante dello stesso sesso è consigliabile solo nel caso in cui sia più brutto di te o così più sbronzo di te da farti apparire come un piccolo Lord cresciuto nelle brughiere dello Yorkshire orientale. In caso contrario si rischiano pericolose rivalità: lui dirà alla tua preda di quella volta che, fermo al semaforo, ti mangiavi le caccole cantando True Color di Cindy Lauper per farsela al posto tuo, lei dirà alla tua preda di quella volta che hai fatto una videochiamata di 47 minuti al tuo chihuahua per farselo al posto tuo.
Puntare su un partner di sesso opposto ti permette, invece, di passare allo step fondamentale per agganciare la persona con cui condividerai coiti imbarazzanti nelle domeniche pomeriggio di fine autunno.
L’INTESA
Le statistiche riportano chiaramente che una maggiore possibilità di successo è associata alla corrispondenza tra gli eterosomi della preda e quelli della spalla. Tale corrispondenza permetterà infatti di creare una forte empatia tra i due soggetti, portando la preda ad aprirsi e a confessare i propri bisogni, bisogni che la spalla con nonchalance risolverà nella vostra persona, mentendo spudoratamente.
Preda XX: per una volta cerco un uomo che abbia capito cosa vuole dalla vita. Maturo, ma che sappia farmi divertire e tornare un po’ bambina. Romantico, ma che non si perda in un bicchier d’acqua.
Spalla XX: sai, ho un amico che sarebbe perfetto per te, se non fosse così impegnato a gestire una casa d’accoglienza per furetti senza tetto dopo il lavoro!
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Preda XY: boh, mi piacerebbe con le tette.
Spalla XY: sai, ho un’amica che sarebbe perfetta per te. Se non me la da entro la settimana te la presento!
Ma è superata questa prima fase di approccio che la vera spalla tirerà fuori dal cappello un mix di improbabili capacità manageriali, retoriche e giuridiche, facendo diventare la preda cacciatrice, e voi cacciatori un’appetibile preda come insegna:
IL PARADOSSO DELL’ULTIMO MODELLO
Non è mai stato un televisore o un qualsiasi prodotto di elettronica (voi) ad avere bisogno del cliente (la preda), ma il cliente deve rendersi conto di avere bisogno di quel prodotto, anche se ancora non lo sa. Così il venditore (la spalla), metterà il cliente nella condizione di prendere la macchina, andare verso il negozio, scegliere il prodotto migliore e litigare con la cicciona in coda davanti a lei per l’ultimo modello. Se portaste un televisore nuovo direttamente a casa, nelle mani del cliente, facendogli credere che se lo merita si accontenterà tanto di un Samsung LCD di ultima generazione, quanto di un Brionvega a tubo catodico con termo valvole prodotte nell’ex unione sovietica.
L’unica falla nell’abbordaggio di coppia è che prima o poi ti toccherà comunque fare la tua parte per arrivare all’obbiettivo. Fatica inutile, rinuncia e fatti la spalla!