Fashion Riot
Le manifestazioni di protesta: una meravigliosa cornice in cui conoscere nuovi amici, divertirsi in compagnia, fare dell’attività fisica, scambiarsi battute e opinioni, sentire quel bel senso di appartenenza a qualcosa di libero e vitale e, con un pizzico di fortuna, beccare un po’ di figa.
Le motivazioni che alimentano le proteste sono le più varie visto che chi comanda ne combina di tutti i colori. Tuttavia, quello che più colpisce di questa antichissima forma di interazione sociale è l’appeal che suscita su persone di tutte le risme. Una moda che impazza su tutto il territorio e coinvolge giovani e vecchi, uomini e donne, caucasici e non, persino i calciatori non resistono al fascino di un bello sciopero.
Non si tratta solo di moda. I manifestanti rappresentano una delle principali risorse economiche dello stato italiano. Per fare un esempio, le spese sostenute dai manifestanti per spostare le proteste pendolari, dal ponte sullo stretto alla TAV della Val di Susa, hanno finanziato l’acquisto di tre centrali nucleari dalla Francia.
Ma chi sono veramente questi manifestanti? Cosa vogliono? Come fanno ad avere così tanto tempo libero?
L’oltreuomo ha analizzato per voi le principali tipologie di manifestanti.
Fashion riot – Il leader.
Il ruolo di leader è geneticamente determinato. Questi individui già in tenerissima età dimostrano una propensione al comando, organizzando tra i compagni d’asilo squadre incaricate di alzare la gonna alla maestra. Da sempre in prima linea nelle lotte scolastiche contro i troppi compiti, le verifiche dopo i giorni di festa nazionale, la faziosità dei testi scolastici e la necessità di installare distributori di preservativi nei bagni delle scuole superiori. Si sono fatti un’idea dell’università guardando i film “Zabriskie Point”, “Fragole e Sangue” e “Come te nessuno mai” di Muccino. I suoi accessori distintivi sono il megafono e la Kefiah, entrambi acquistati nello stesso negozio e-bay.
Tutto quello che vuole è essere amato. Per raggiungere l’obiettivo durante i comizi utilizza un linguaggio triviale e poi si tappa la bocca come se “gli fosse scappata” generando ilarità tra gli astanti.
Il leader non ha mai tempo libero.
Fashion riot – Il fuoricorso.
Ha più di 28 anni e gli mancano solo cinque esami per concludere la triennale. Il capello canuto gli garantisce una patina di rispetto tra i suoi compagni più giovani. Lui nel ’68 c’era e racconta nostalgico di quante ne hanno date e prese “al tempo degli Unni”. Ovviamente le manifestazioni le ha lette solo sul giornale, ma scaltro ha conservato le migliori vignette del “Male” da cui ruba battute caustiche per far bella figura durante i comizi. È amato da tutti anche se non lo invitano mai alle partite di calcetto perché chiama sempre fallo.
Tutto quello che vuole è il ritorno del grande partito comunista e, coerentemente ai suoi desideri, attacca con violenza il governo in tutte le sue forme. Da grande farà il politico.
Se chiedete al fuoricorso cosa fa nel tempo libero vi risponderà che deve studiare.
Fashion riot – Il fattone.
Facilmente riconoscibile perché mentre tutti seggono a gambe incrociate attorno al leader, lui sta sbracato contro il muro e rolla una canna. Se gli chiedete per cosa sta manifestando vi risponderà con parole tratte da una canzone dei Sud Sound System. Il suo ruolo istituzionale all’interno delle manifestazioni sarebbe quello di procurare la droga. Purtroppo facendone un uso vergognoso non riesce mai a farne avanzare per la vendita.
Era molto informato sulle motivazioni della protesta ma ora non le ricorda più.
Tutto quello che vuole è sballarsi e ballare a ritmo di musica reggae.
Il fattone è completamente padrone del suo tempo, perché lui è il tempo però non ha tempo perché è continuamente impegnato a monitorare complotti mondiali, scie chimiche, intercettazioni, onde magnetiche, bombe atomiche e le oscillazioni di mercato della marijuana.
Fashion riot – Il curioso.
Passa di lì per caso ed è attratto dai colori sgargianti delle bandiere della pace. Non sa bene perché protesta ma ama la buona compagnia e il cameratismo. Solitamente viene coinvolto in azioni eversive da parte degli altri manifestanti. Troppo timido per confessare di non saper fabbricare una bomba molotov rischia spesso di mandare a monte la lotta.
Tutto quello che vuole il curioso è essere ripreso in TV per salutare tutti i suoi amici.
Il curioso passa il tempo libero a curiosare.
Fashion riot – La suffragetta.
All’interno dei movimenti di lotta ci sono i gruppi femminili. Solitamente rappresentano lo zoccolo duro della protesta perché più preparate e diligenti dei colleghi maschi. Il loro obiettivo è far sentire la voce del secondo sesso e farsi il leader. Quando una suffragetta riesce a farsi il leader viene immediatamente odiata dalle altre. Ovviamente, durante l’intero corso della protesta tutte riescono a farsi il leadercapo e questo provoca uno scollamento all’interno del gruppo.
Tutto quello che vogliono è trovare un marito ricco che le mantenga. Di solito lo trovano dopo che il leader le abbandona.
Durante il tempo libero dipingono, fanno sculture con la creta, scrivono poesie o racconti, cucinano torte e leggono Simone De Beauvoir.