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Le 18 cose che noi NON-milanesi non capiremo mai
Tutti abbiamo un amico, un conoscente o una delle nostre personalità che vive a Miano. Pertanto ognuno di noi c’è andato almeno una volta e o se ne è innamorato – diventando a sua volta il conoscente, amico, personalità di qualcun altro che verrà a trovarlo – oppure è tornato a casa dicendo: “Ma che cazz…” Questo post evidentemente è scritto dal secondo punto di vista in questione. Bon, mentre voi leggete io, che non abito a Milano, vado a farmi un giro in giardino.

#1. Lo spritz che costa come il rene di un giovane adulto in salute.
#2. Passare quotidianamente l’equivalente di tre stagioni di GoT imbottigliati nel traffico.
#3. Il bisogno di aprire così tanto le vocali.
#4. Come fanno a essere tutti designer, scrittori, stilisti, registi, geni.
#5. Perché finito il centro inizia Mordor.
#6. Dov’è che sono i posti fighi che i milanesi postano su Instagram che quando ci arrivi vedi solo edifici color malessere e pakistani.
#7. Quelli che non si capisce se il milanese imbruttito imita loro o loro imitano il milanese imbruttito.
#8. Cazzo è ‘sto incesto che sono tutti zii di tutti.
#9. I malati di lavoro che stanno in ufficio fino a quando non gli cadono i bulbi oculari sulla tastiera.
#10. Pre-party, vernissage, after-party, clochard,
#11. Perché i suoi abitanti hanno così tanta fretta di fare una vita triste.
#12. Riuscire a stare così lontani dal mare.
#13. Ok la nebbia che è un po’ in tutto il nord, ma nebbia + smog è una combo suicida.
#14. Perché ci vanno tutti.
#15. I prezzi degli affitti, ottimi se sei Donald Trump.
#16. La gente che gira vestita come fosse uscita da un incubo di David Bowie.
#17. Riuscire a non strapparsi la pelle durante l’afa estiva.
#18. L’apericena.
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Agostino Bertolin
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Potevo entrare a Repubblica, GialloZafferano o in una fashion blogger. Ma ho scelto l'Oltreuomo, perché è il più serio di tutti.
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