Cosa pensano i gatti quando ascoltano la padrona
I gatti sono quella cosa pelosotta che scatena immediatamente l’istinto materno anche nella donna più efferata. E poi ci sono quelle che preferiscono i cani per hanno un orientamento sessuale chiacchierato.
Tra tutte queste donne accecate dalla pucciosità dei felini ce n’è una che si è immaginata cosa pensino i gatti mentre noi ci parliamo. Ovviamente se li immagina un po’ stronzetti.
Ecco degli esempi tratti dal suo Istagram: Catsasss.
Quando torni da un lungo viaggio.
Umana: Pucci, ti sono mancata?
Gatto: scusi, ci conosciamo?
Quando te lo strofini sulla faccia.
Umana: vuoi bene alla tua mammina?
Gatto: ti sembro un cane?
Quando guarda fuori dalla finestra.
Umana: va bene tesoro, ora ti faccio uscire.
Gatto: perché non te ne vai tu fuori per una volta?
Quando sta per far cadere un vaso.
Umana: fermati gattaccio! Stai per far cadere il vaso.
Gatto: non permetterti di darmi ordini (spingendo il vaso di proposito).
Quando gli fai i grattini sulla pancia.
Umana: gattino carino, gattino carino…
Gatto (graffiando a morte la padrona): non azzardarti mai più a dire che sono solo carino!
Quando lo abbracci.
Umana: oh Pucci, ti voglio così tanto bene. Fin quando ti posso stringere e accarezzare non mi importa di nulla.
Gatto: ma vai a farti una vita.
Quando ti alzi la mattina e la prima cosa che fai è coccolarlo.
Umana: hai dormito bene Pucci?
Gatto: ommioddio, hai mangiato la sabbia della mia lettiera per colazione?
Quando gli dai da mangiare.
Umana (versandogli il cibo nella ciotola): devi essere proprio affamato amore mio.
Gatto: in questo momento ti disprezzo un po’ meno.