Musica

Le 10 canzoni più stuprate dalle cover band di provincia

Il fenomeno delle cover band sembra non avere fine, in controtendenza rispetto a tutti i fenomeni umani non subisce il normale processo di decadimento che conduce alla scomparsa bensì continua inesorabile a esistere immutato e immutabile, come Dio se esistesse. Perciò è praticamente impossibile non imbattersi in un gruppo musicale dedito a interpretare le canzoni preferite dai suoi componenti, che, al di là di provenienza, istruzione o retaggio, sono sempre le stesse. Ecco perciò una piccola classifica delle canzoni più stuprate e inflazionate dalle cover band di provincia, sperando che un giorno un’apocalisse venga e le spazzi via.

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#1. Highway to Hell – Ac/Dc

Fare una cover di una canzone degli Ac/Dc significa fare una cover della loro intera discografia, ma Highway to Hell sembra essere la prediletta tra i gruppi di provincia; sarà perché ha solo tre accordi, sarà perché l’assolo non è impossibile da eseguire, sarà perché cantare in falsetto cercando di emulare Bon Scott traumatizzando il pubblico a vita dà sempre grande soddisfazione, sta di fatto che è impossibile non assistere allo stupro di questo pezzo in qualsiasi sagra di provincia, con tanto di prete soddisfatto che ancheggia inneggiando al demonio.

#2. Sweet Home Alabama – Lynyrd Skynyrd

L’inno dei Redneck razzisti-ultraconservatori-cattolici-repubblicani-guerrafondai non conosce periodi bui. In qualsiasi cazzo di buco del mondo vi troviate ci sarà sempre una band che attacca l’impareggiabile riff di Sweet Home Alabama, sbagliandolo. Un pezzo che ha nauseato a tal punto da aumentare il consumo di Plasil del 70% negli ultimi dieci anni.

#3. Superstition – Stevie Wonder

Cechov diceva che se all’inizio di una storia si vede un fucile appeso al muro, prima o poi quel fucile sparerà. Allo stesso modo se in una cover band vedete un tastierista potete star certi che prima o poi Superstition verrà stuprata con la consueta nonchalance.

#4. The Final Countdown – Europe

Questo video, oramai diventato un classico della musica, è la migliore descrizione possibile.

#5. Stairway to Heaven – Led Zeppelin

Cosa c’è di peggio di una canzone suonata male? Una canzone suonata male di otto minuti. Per questo ogni volta che durante un concertino di provincia parte il celeberrimo arpeggio iniziale la gente comincia a fuggire imbizzarrita come se fosse esplosa una bomba batteriologica nei pressi.

#6. Knocking on Heaven’s Door – Guns’n Roses

Cover della cover, Knocking on Heaven’s Door rappresenta un passaggio fondamentale nella vita di un giovane coverizzatore alle prime armi. Il primo assoletto di Slash ha rovinato la vita a milioni di persone.

#7. Basket Case – Green Day

Basket case è una delle canzoni più facili da eseguire della storia ed allo stesso tempo un ottimo pezzo. Nonostante la semplicità gli aspiranti punk-rocker sembrano fare di tutto per riuscire a sbagliare anche un power-chord, e i milioni di stupri di questa povera canzone ne sono la prova più evidente.

#8. Nothing Else Matters – Metallica

Se scrivi una canzone dove l’intro non richiede l’uso della mano sinistra sai già che è destinata a diventare la canzone più coverizzata della storia.

#9. Zombie – Cranberries

Se c’è una cantante donna non pensate di riuscire ad arrivare a fine serata senza sentire il pesante intro di Zombie seguito da urla assatanate meritevoli di T.S.O.

#10. Smoke on the Water – Jingle di Lucignolo

Il riff per eccellenza, il primo riff che qualsiasi aspirante chitarrista impara a fare. Perché non riproporlo quindi duecento miliardi di volte? Nonostante l’inarrivabile inflazione sembra sempre riscuotere molto successo nel pubblico delle cover band, composto da parenti, amici stretti, fonici tossicodipendenti e qualche matto di paese.

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