Musica

X Factor: una recensione onesta

Quest’anno, dopo una resistenza passiva che durava da sette anni, ho guardato X Factor. No, non ho una buona scusa per averlo fatto, ma considerato che ci ho investito del tempo ora ve lo racconto.

La prima cosa da sapere sul talent di Sky è che Cattelan si è imbolsito. La mia opinione personale, approvata anche da mia nonna, è che così paffutello stia bene.

Detto questo ecco la scheda critica del programma.

 X factor

Pubblico.

X Factor è un programma molto targettizato. Il suo telespettatore tipo è l’adolescente che non potendo uscire di casa per drogarsi e/o contrarre malattie veneree ripiega su un talent show canoro a bassissimo contenuto erotico. Il resto del pubblico è composto da quelle coppie in cerca di una scusa per non fare sesso.

 

Giuria.

Morgan.

La prima volta che ho sentito parlare di Morgan era un geniale cantautore italiano, portatore di un nuovo sound e di incredibile talento. La seconda volta era un fumatore di crack i cui ventricoli cerebrali avevano sostituito buona parte della sostanza grigia. La terza un giudice di X Factor. Redento?

Vittoria Cabello.

La ragazzina che al liceo ti fa sesso per contrasto con la figa di legno. Tutte le sue amiche si tirano come la pasta della pizza e lei rutta bevendo birra. Oggi continua a essere sguaiata come un film con Accorsi, ma il suo disturbo bipolare a volte ha la meglio e la vedi piangere quando eliminano Cecco e Cipo. Borderline.

Mika.

L’infanzia in Libano, la fuga a Parigi per scappare dalla guerra, il rapimento del padre, il trasferimento a Londra, la battaglia contro la dislessia e infine l’arrivo in Italia, terra di opportunità. Conosce più lingue di Anita Blond ed è esperto di svariati ed eterogenei generi musicali. Il suo ruolo in giuria è fare il bello. Facepalm.

Quell’altro.

Non ricordo mai il nome di quello tutto tatuato che rappa contro la massoneria. Scugnizzo.

 

 

Polemica.

Se l’Oltreuomo fosse un concorrente di X-factor sarebbe gli Spritz for five. Non tanto per la qualità della produzione artistica quanto per lo sciagurato utilizzo delle proprie opinioni. In realtà i piccoli triestini non hanno fatto né detto nulla di male, ma ormai l’unico modo per fare share è fomentare l’odio. Lo sapeva l’arbitro Rocchi di Juve Roma e lo sanno gli sceneggiatori di X Factor.

Voglio dire, Rocco ha solo detto che non si può mettere la goffaggine davanti al saper cantare. Vi pare un insulto? Avete mai sentito cosa vola in un bar del Friuli Venezia Giulia quando qualcuno sbaglia a buttare un carico a briscola? Ve la ricordate Mara Maionchi? Siete proprio dei bigotti.

 

Vincitore.

Alla fine Lorenzo ha proprio meritato di vincere questa ottava edizione di X Factor. Però temo che la sua storia d’amore con la Cabello sia solo un fuoco di paglia.

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