7 animali sfigati che ci insegnano qualcosa
Gli animali sono carini. Soprattutto cani e gatti, ma anche quelli che poi si trasformano in peluche. Leoni, delfini, panda e così via. Ci sono ‘però alcune bestie che fanno schifo. Animali brutti e sfortunati che non potranno mai reincarnarsi in un Trudi. Con questo post voglio rendere loro omaggio, perché anche se la sola idea di incontrarne uno mi ripugna, hanno comunque molto da insegnarci.
7 animali sfigati che ci insegnano qualcosa
#1. Pantegana
Il topolino di campagna può risultare simpatico. Ma la pantegana è un sorcio sozzo e pericoloso. Il topolino vive all’aria aperta e squittisce gioioso. La pantegana sta nelle fogne, mangia immondizia e non vede l’ora di passarti la leptospirosi. Insegnamento: Se la tua vita è una merda, le tue amicizie sono marce, la tua ragazza sta bene solo con un sacco dell’immondizia in testa, cambia tutto prima che sia troppo tardi. Basta vivere nell’ambiente sbagliato per trasformarsi da un innocuo topolino in una bestia rivoltante.
#2. Cagnolino da borsetta
Ovvero quella specie di canide di piccola taglia che le star di Hollywood e la Pascale portano in giro all’interno delle loro borsette. E finché vivi dentro la Louis Vuitton di Paris Hilton non va neppure male, ti vedi anche un sacco di pornetti dal vivo. Ma i cagnolini da borsetta che se la passano bene sono una piccola percentuale del totale. La maggior parte viene acquistata da ragazze che si comportano da star pur vivendo in province dimenticate da dio ma non dai marocchini che vendono borse tarocche. Insegnamento: Le donne cercheranno sempre di trattarti come un accessorio. Ma se sei alto hai almeno la certezza di non finire dentro una borsetta.
#3. Maiale
Il maiale vive un destino amaro. In vita fa schifo a tutti. Chi vorrebbe comprarsi un porco da giardino? Però da morto devi prendere un bigliettino e aspettare pazientemente il tuo turno per comprarne un pezzetto. Prosciutti, braciole, speck, salsicce. Funziona come con i santi: da ogni pezzo del cadavere riesci a spremer fuori soldi. Solo che le unghie del maiale, invece di diventare delle reliquie, finiscono nei wurstel. Insegnamento: La gente non ti tratterà mai bene finché ti ha a portata di mano. Ma appena smetti di essere tra i piedi iniziano a rivalutarti, a ricordarsi solo dei tuoi aspetti positivi. Perciò non cercare l’approvazione degli altri a tutti i costi. Quella arriva solo quando ti trasformi in un insaccato.
#4. Zanzara
Rompere le palle per vivere. Si può riassumere così l’esistenza della zanzara. Il suo modo di procacciarsi il necessario per continuare a esistere ricorda quello dei venditori di cocco in spiaggia. Più ti scartavetrano il cazzo e più è probabile che a fine giornata avranno mangiato. Eppure cosa dovrebbero fare le zanzare? Ammazzarsi? Sì. Dovrebbero suicidarsi tutte. Insegnamento: Che tu sia un venditore di cocco o una zanzara poco importa. Se vai a rompere le palle alla gente mentre dorme nessuno avrà pietà di te.
#5. Le foto dei gattini
Le foto di gattini piacciono moltissimo alle ragazze. Li trovano dolci, carini, pucciosi. Non vogliono neppure considerare l’ipotesi che quei cuccioli possano trasformarsi in bestie indipendenti, volitive e dotate di artigli. Praticamente i gattini sono stati friendzonati. Insegnamento: Quando una ragazza ti dice “Sei carino”, alza bandiera bianca perché ormai ti ha definitivamente incastrato nella friendzone. Miao.
#6. Ape operaia
Il ruolo dell’ape operaia nella vita dell’alveare ci schiude il mondo dei crudeli rapporti tra donne. Le api operaie sono eterne cenerentole, destinate prima a pulire l’alveare e fare altre cose schifose tipo secernere cera, poi diventano bottinatrici e vanno a raccogliere il polline delle piante. Ma non facciamoci ingannare dalla storia dell’ape e del fiore. Le api operaie non scopano. Mai. L’unica a farsi i fuchi nell’alveare è l’ape regina, la cui esistenza segue il magico ritmo fottere-mangiare-fottere-mangiare-fottere-mangiare-… Poi anche lei invecchia, riesce a sputar fuori meno larve e quindi le operaie la uccidono per raggomitolamento, ovvero creando un’involucro tutt’attorno alla vittima che muore soffocata. La vendetta delle vergini. La morte della troia. Insegnamento: A noi maschi il calcetto non piace perché siamo degli aspiranti calciatori frustrati, ma perché ci permette di risolvere i nostri dissidi senza ricorrere alle vandale metodologie femminili.
#7. Tamarro
A me i tamarri facevano pena. Perché tutti li prendono per il culo. Pure io che li sto inserendo in una classifica che riguarda gli animali. Ma che male c’è a indossare una maglietta rosa? Che fastidio ti dà una cintura con la fibbia grossa quanto un cassonetto dell’immondizia? Dov’è il problema se un tizio si comporta come un latin lover di terza mano? Poi sono stato in vacanza, qualche giorno fa. E il 90% dei turisti italiani mi ha fatto sprofondare negli abissi dell’imbarazzo nazionale. Insegnamento: Se tutti ti prendono per il culo, un motivo c’è. Risolvilo.