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7 tipi di maschio davvero imbarazzanti

Ci sono due modi per diventare persone migliori. Sforzarsi di correggere i propri difetti – ma è molto difficile e noioso – oppure prendere come metro di paragone personaggi talmente imbarazzanti che a confronto risulteremo splendidi nella nostra mediocrità. Io sono pigro e quindi scelgo la seconda opzione. Ed è davvero facile sentirsi meglio quando ci si paragona a dei soggetti sull’orlo del baratro della decenza come i 7 maschi che ora vado ad elencarvi.

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7 tipi di maschio davvero imbarazzanti

 

#1. Lo stalker

Punta una ragazza. Anzi, dieci. E inizia a riempirle di messaggi la posta privata di Facebook. “Come stai? 🙂 “. Benissimo senza te. “Ma da quanto tempo! 🙂 🙂 ” Più o meno 24 anni. E io ne ho 23. “Cosa fai di bello? 🙂 🙂 🙂 ” Vorrai dire cosa stavo facendo di bello, cioè prima che arrivassi tu a rompere le palle. Facebook e Whatsapp hanno reso molto più complicato liberarsi dello stalker perché ora può vedere se le sue prede hanno visualizzato il messaggio. Questo tipo di maschio fa sentire bene noi uomini non solo perché sappiamo di comportarci in maniera meno asfissiante, ma soprattutto perché non possedendo una figa non siamo esposti ai suoi attacchi.

#2. Il vanitoso

Da che mondo è mondo la donna incarna la bellezza e l’uomo la virilità. Entrare nel cesso dei maschi e vederne sette in fila di fronte allo specchio che si sistemano il ciuffo ci mostra la differenza tra un ragazzo a cui piacciono le femmine perché è eterosessuale e uno che ne è attratto perché è lesbica. Ovviamente un minimo di cura è necessario per non venire presi a calci in culo dalla società. Però atteggiarsi da fashion blogger è davvero come far indossare un perizoma rosa al proprio testosterone.

#3. L’urlatore

L’urlatore riesce a starti sul cazzo per due motivi. Il primo è il tono di voce, il secondo quello che dice. Nei pub è quello che viene sgridato perché fa troppo casino e nei casi migliori è preso a seggiolate da un energumeno amante del silenzio. Solitamente le grida dell’urlatore sono rivolte alle cameriere, che importuna con l’eleganza di un camion degli spurghi. E’ questo il momento per far notare a quella figa della barista che gli uomini silenziosi come noi le urla preferiscono farle fare alle belle ragazze come lei.

#4. Lo zerbino

Consolazione massima del maschio single, lo zerbino è come la tavoletta del water: la usano solo quando c’è da scaricare un po’ di merda. La virilità è un lontano ricordo per questo tipo di uomo che non solo si piega ad ogni volere della partner, ma è anche ripetutamente insultato e deriso. Lo zerbino ti fa sentire un maschio più virile. Poi conosci una ragazza che ti piace un sacco, vi mettete insieme e finisci per passare i sabati pomeriggio al centro commerciale accompagnandola a fare shopping. Con lei c’è anche la sua amica. E il ragazzo di lei. Lo zerbino, appunto.

#5. L’hobbista

L’hobbista è quel maschio che ha un interesse talmente acceso verso un hobby o una passione che ne ha fatto la sua ragione di vita. Sono imbarazzanti, ma belli. Soprattutto nei loro approcci con il gentil sesso. “Ti piacerebbe venire a dipingere i soldatini di piombo a casa mia?” “Domenica vado al meeting internazionale dei fanatici de Il Signore degli Anelli, se ti vesti da Legolas puoi venire con me.” “Se mi amassi davvero capiresti che per me le Mini 4WD sono una cosa seria!” Fantastici.

#6. L’esplicito

Tutti prima o poi ci imbattiamo in piccoli disguidi fisici, ma solo in pochi vogliono condividere la consistenza della propria diarrea con gli altri. L’esplicito è un po’ così, non cattivo eppure rivoltante. Al motto di “Ma sì, è tutta natura!” crede di poter assediare la tua giornata con i racconti delle sue copiose epistassi. A volte l’esplicito scavalca il limite tra vita raccontata e vita vissuta e si dedica a far esplodere brufoli e punti neri in pubblico. Stargli lontano non è cattiveria, ma autodifesa dalle pallottole di pus che spara dalla fronte.

#7. Il figo

O meglio, quello che si crede figo. Sfoggia con apparente disinvoltura i suoi occhiali da sole con lenti gialle modello Vasco Rossi nel 2002. Mette in mostra la patacca di acciaio con le lettere D&G della sua cintura bianca. E’ la quintessenza dell’imbarazzo perché di fronte a tanta fede nel dio del cattivo sbagliati non si può che ammutolire in segno di lutto per il suo cervello. Personaggo magari ridicolo, ma profondamente necessario. Senza di lui sarebbe impossibile guardare il nostro vecchio maglione in pile e pensare: “Be’, dai, tanto schifo non fa.”

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