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I 5 momenti peggiori per fare sogni ad occhi aperti

Se c’è una cosa che odio è il modo in cui i medici ti notificano un esito.
Gentili come sempre, quando arriva il momento di dirti che minchia ti sei preso ad Amsterdam, me li figuro un po’ come una fantasia di J.D. del vecchio e caro Scrubs:

Il dottore sta parlando. Mentre parla di alza con disinvoltura e si allaccia il camice. Toglie gli occhiali e li appoggia sulla scrivania. Con eleganza si slaccia i polsini e si arrotola le maniche fino al gomito.
Passa poi dal mio lato della scrivania e, con fare noncurante, mi fa cenno di spostare indietro la sedia e diventare Homo Sapiens Sapiens. 
Alzando le sopracciglia, senza mai incrociare il mio sguardo, si avvicina.
Carica il destro e mi colpisce violentemente alla bocca dello stomaco, apparentemente senza sforzo alcuno”.

sogni ad occhi aperti

Mi riprendo dal sogno ad occhi aperti e mi catapulto in medias res nel monologo del dottore, che dice:
“E questo è quanto, Signor Bamboni”.

Ecco, quei momenti sono i peggiori.
Io ne vivo 5:

1) Come detto: durante le frasi finali del tuo medico, intento a spiegarti se ti sei preso la scabbia o lo scorbuto.

2) Quando stai litigando con la tua ragazza.
Filogenetica e Ontogenetica ti hanno portato nell’arco di millenni a sopravvivere in tutte le situazioni. Quella è una delle situazioni più a rischio: stacchi il cervello per non rischiare di danneggiarlo e ottieni una catastrofe quando lei, inviperita, continua con:
“Quindi? Hai capito o no?!”
Non fingere, se ne accorgerà. Non morire, si incazzerà.
Se trovi un modo per salvarti mandami una mail: diventeremo amicissimi.

3)Quando il tuo commercialista ti sta illustrando quali saranno i benefici di questa cosa ma tu, vecchia volpe, stai veleggiando verso altri lidi, perché hai la dimestichezza numerica di un gibbone.
No, scusate: loro sono più evoluti.
Senti solo: “Firma qui e qui”. E tu, ignorante bestia di satana, firmi.

4) Quando stai studiando.
Proprio non ce la fai: quel capitolo è così noioso che, giustamente, ti maledici e ti rimproveri per la scelta accademica.
Inizi a fantasticare su quanto sarebbe bello poter lavorare di nuovo in Cambogia nella miniera di metalli pesanti di famiglia.
Sei ingiusto e pure stronzo.

5) Quando non vedi un amico/amica da tanto tempo.
Sei felice e, mentre ti avvicini a lui/lei per salutarlo, stai pensando a tutt’altro. In testa risuona un:
Ohhh, pensa te! Saranno anni che non lo vedo! L’ultima volta stavamo salpando su un cargo battente bandiera liberiana”.
Niente, ti sei già perso.
E lui/lei: “Ma ci pensi?!”
A cosa? Porca mignotta, a cosa?

Poteva andare peggio, mi rendo conto.
Tu, invece?
(Dai, non fingere, che stavi pensando ad altro)

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