20 utilissime strategie per portarsi a letto una ragazza che si crede speciale
Come sapete uno dei più grandi problemi dell’età contemporanea sono le persone che si credono speciali anche se sono più prevedibili di un concerto di scorregge dopo la zuppa di fagioli. Il problema di queste persone, oltre al fatto che tendono a diventare megalomani e a riempire Facebook di selfie, è che pretendono di essere trattate come ciò che non sono – ovvero speciali. Tuttavia, se l’individuo in questione è una ragazza con cui ci si vuole scambiare fluidi, questo è un piccolo compromesso necessario. E la lista qui sotto spiega esattamente come fare.
#1. Compatisci tutte le sue disgrazie, che per inciso sono meno gravi di un raffredore invernale.
#2. Dille che nessuna ti ha mai fatto l’effetto che ti sta facendo lei – senza specificare che si tratta di noia mista a disgusto.
#3. Ridi con lei, anche se in realtà stai ridendo di lei.
#4. Paragona i suoi pensieri a quelli di famosi filosofi come Derrida, Foucault, Morandi.
#5. Fai battute fintamente colte – ovvero non sui temi dei programmi di Alberto Angela, ma su Alberto Angela stesso.
#6. Non raccontarle niente di te – potrebbe scoprire che sei meno banale di lei.
#7. Ubriacati altrimenti è insopportabile.
#8. Dimostra stupore, meraviglia, shock di fronte agli aneddoti delle sue vacanze a Jesolo.
#9. Chiedile dei suoi interessi, anche se non ne ha.
#10. Definiscila “artista, scrittrice, musicista, poetessa, giornalista freelance e attrice teatrale. Anche se non è niente di tutto ciò.” (semicit.)
#11. Simula meraviglia e invidia per le sue travolgenti storie d’amore (aka un tizio che se l’è scopata dentro una Matiz nel parcheggio di una discoteca).
#12. Portala nei ristoranti etnici.
#13. E poi ai reading di poesia da cui uscirai coi testicoli a forma di statua dell’Isola di Pasqua.
#14. Lascia intendere che anche tu sei un tipo speciale – infatti una volta sei stato in vacanza a casa di tua nonna a Bibione.
#15. Dille che adori i gatti – quello vale sempre,
#16. Paragona i suoi occhi a quelli di Fatih Terim, diva del cinema turco anni ’50.