20 cose che mandano al manicomio i pignoli
La tendenza al comando, alla direzione, al delegare e dirigere, porta spesso nella posizione di leader, da cui però, io ad esempio, cerco di fuggire alla svelta, per evitami gli oneri del caso. Saper gestire la frustrazione e l’aberrante fastidio che mi creano le più svariate situazioni in cui sono una mera esecutrice fa parte del mio essere adulta, skill di adattamento sviluppata e affinata nell’arco del tempo, e come un abile fantino domo il bizzarro e impetuoso stallone che è la mia parte irosa. Non di meno, ordine e disordine del dentro e del fuori si combinano nella mia zucca in una dettagliata metodologia per le cose del Mondo, e per tutti i pignoli come me, solo Lei, la pignoleria, è valida e affidabile per affrontare la vita e le sue faccende. Cosa che non si verifica pressoché mai.
Via andare con la lista delle cose che mandano ai matti i precisini e i puntuali.
- La mancanza di logica nella costruzione delle frasi;
- Le bustine di tè e tisane diversi nella stessa scatola, alla rinfusa;
- I mercati;
- Le grucce diverse;
- I mezzi di trasporto pubblico, peggio ancor col mal tempo e la pioggia e le buche nella strada e gli ombrelli zuppi sui polpacci;
- Le librerie disordinate, non ci vuole tanto a seguire un ordine cromatico o di altezza della copertina o di numero di pagine, dentro ogni genere, in ordine alfabetico per autore, ovviamente;
- Le code: dal benzinaio, al Mc Donald’s, alle Poste;
- – “Stai facendo un casino!” – “Tu sai farlo meglio, forse?!” – “Certo!” – “E fallo tu allora!”. Ecco.
- Da anni mi chiedo perché mai la gente non sia capace di posizionare, in linea con i quadretti della tovaglia, il telecomando sul tavolo. Signori, almeno in casa vostra, suvvia.
- I saldi, minchia i saldi;
- La pioggia. Le scarpe lorde, le borse e le giacche lerce, gli ombrelli marci, la scomodità della tuta da palombaro che ti infilava tua nonna da piccolo;
- “Tu che sei preciso, mi incarteresti un paio di pacchettini regalo?” e in un amen sei più elfo di Babbo Natale tu delle commesse di Thun;
- Il vento, che sbatacchia le imposte, scrolla via le foglie dagli stendini e i panni dagli alberi e ti mescola le idee;
- I fogli svolazzanti dei quaderni ad anelli, mannaggia a loro e ai salvabuchi che hai finito in terza media;
- La sola vista dei carrelli della spesa degli altri clienti in coda alla cassa ti da le palpitazioni: come si possono buttare i cereali insieme alla pasta?! Vanno incastrati in fila dietro latte e yogurt, no?!
- La mancanza di un dispositivo di scorrimento per gli abiti come quello delle lavanderie direttamente installato nel tuo armadio di casa;
- Il caos del cosmo è il pensiero che ti provoca insonnia la notte e che ti risveglia dagli incubi che ti causa;
- A proposito, e i buchi neri?????? Cioè cazzo è là che stiamo finendo??????
- Le bricioline di biscotto attaccate ai biscotti, che ti finiscono tutte in pappetta sul fondo della tazza;
- I maschi. O sei precisa, o sei maschio.