11 motivi per cui la democrazia in Italia è una barzelletta
Castro è morto. Il referendum si avvicina. E nemmeno io mi sento tanto bene. Certo è sconvolgente pensare che l’ultimo dittatore baluardo del Novecento non ci sia più. Ma niente paura, leve più o meno nuove, da Oriente a Occidente, da destra a sinistra, sono pronte a raccogliere la sua eredità. Si vede che è qualcosa che funziona. Lasciando da parte torture, repressioni , censura, controversie morali e politiche, è un meccanismo che funziona, visto che fa gola a molti come la storia ha più volte dimostrato.
Insomma, diciamocelo pure: questo leitmotiv della democrazia e della sovranità popolare è ormai logoro. Non lo vogliamo ammettere, ma in segreto a noi, di questo fantomatico processo democratico, non frega una mazza. Sia chiaro, il mio non vuole essere un elogio del “quandoceralui-smo”, non sono uno che rievoca nostalgie di un mondo che non ho mai vissuto e di cui ho letto qualcosa a scuola (tra l’altro in storia avevo 4, ma vabbè dettagli). E’ solo una riflessione su questa paradossale ostentazione di fiducia nella democrazia quando nel profondo coltiviamo il nostro personale regime dittatoriale. Eccone alcuni esempi
#1. Siamo per una società aperta e multietnica, ma fatichiamo a sopportare la vista del nostro italianissimo vicino, di cui nulla sappiamo. Forse solo il nome, quando muore
#2. La fratellanza è bella, basta che non vengano a celebrarla in casa mia
#3. La partecipazione popolare è importante e ti guardi intorno, felice di vedere altri cittadini che esercitano il loro diritto. Li conosci, sono personaggi a cui daresti unicamente il diritto di voto di clausura in un convento a Kathmandu. Pensaci, quando eleggeranno il prossimo governo
#4. Il tiranno non sarà perfetto, ma neanche i tirannizzati mi sembrano questo granchè in fondo
#5. Essere leader significa decidere. Decidere implica responsabilità. Una parola più dannosa dell’olio di palma
#6. Tutti noi speriamo che qualcosa cambi o che qualcuno faccia qualcosa, con frasi del tipo “Ci vorrebbe una bella marcia su Roma” o “Andiamo a palazzo Chigi con un po’ di mitra”. Ma all’ultimo diamo tutti buca all’appuntamento
#7. Dobbiamo difendere la libertà d’espressione. La mia però, che se t’azzardi a essere contrario ti muovo contro una primavera araba
#8. Vecchia classe dirigente =“soliti corrotti attaccati alle poltrone, ci vuole cambiamento”. Nuovi e giovani volti =“Opportunisti, tutti uguali, e poi da dove saltano fuori”
#9. La politica è un campo per esperti. Ah già, dimenticavo che siamo tutti esperti e fini argomentatori, nella grande betoniera 2.0
#10. E comunque, anche i veri esperti riescono a dividersi con rigore scientifico su qualunque cosa. Un fenomeno questo le cui cause trovano pareri discordanti tra gli studiosi.
#11. In 4 persone non si riesce a organizzare una serata al sabato che vada bene a tutti. Ecco pensate la stessa cosa, ma al posto di serata mettete Paese e al posto di 4 metteteci qualche milione.