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10 tipiche figure di merda che fai quando incontri qualcuno per la prima volta

Il titolo del post fa cagare, ma affronta un problema molto serio: le figure di merda. Le figure di merda, come dice il nome stesso, sono come la merda: ne esistono di ogni genere, tipo, colore e provenienza. Oggi mi concentrerò su quelle che si fanno quando si incontra qualcuno per la prima volta. Non a caso il momento in cui ci presentiamo o ci presentano qualcuno venne definito da Freud “fase anale”, perché è proprio in quei pochi istanti che si concentrano le peggiori figure di merda. Quindi dedichiamoci con zelo alla tassonomia della figuraccia.

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10 tipiche figure di merda che fai quando incontri qualcuno per la prima volta

 

#1. La battuta di troppo

Tipica di chi vuole essere simpatico a tutti i costi. E non si ricorda di non esserlo minimamente. Inizia quindi a cannoneggiare di battute di merda l’interlocutore ed è solo questione di tempo e prima o dopo ne farà anche una su qualche malattia cronica di cui poi scoprirà essere affetto la persona che ha di fronte.

#2. Cameratismo suicida

Due maschi che si sono appena conosciuti hanno solo un interesse comune di cui discorrere: il chiodo fisso per la figa. “Hai visto che figa quella là col vestitino? Le scoperei il culo!” Nella migliore delle ipotesi il tuo interlocutore è gay, nella peggiore la figa che gli hai indicato è sua madre.

#3. Amici in comune

Altra banalità è chiedere: “Ma va’, sei di Vicenza? Allora forse conosci Marco…” “Sì, sì, lo conosco.” “Ah! Mitico! Lui è un mio grande amico. È un pazzo. Pensa che una volta siamo andati insieme a scuoiare il cane della sua ex che lo aveva mollato.” “Si chiamava Rocky, era un chihuahua e lo amavo molto.”

#4. La patta aperta

La più classica delle figuracce. Un buon momento per suicidarsi è quando torni a casa un po’ deluso per averci provato tutta la sera con l’amica di un’amica senza esserti reso conto che non le stavi solo descrivendo il tuo prodotto, glielo stavi anche mostrando.

#5. I sequel

“Ciao, sono Luca, un amico del festeggiato…e tu sei…?” “Francesca, come ti ho già detto allo scorso compleanno di Luca. E anche a quello prima.”

#6. La stretta di mano

Una delle poche vere dicotomie sopravvissute al XX secolo è quella che divide chi testa la resistenza delle tue falangi dai platelminti travestiti da vertebrati. I primi ti stringeranno la mano fino a che nel tuo viso non si dipingerà l’urlo di Munch, stringere la mano ai secondi sarà invece come stringere il pisello di un ottantenne. In entrambi i casi non è un’esperienza che vorrai riprovare.

#7. Il cognome

“Ciao, piacere sono Luca.” “Ciao, sono Elisa.” “Lo so, lo so, Elisa Marchetti.” “E tu come fai a conoscere il mio cognome?” Lo stalking su Facebook, come quasi tutte le attività molto appaganti, è sempre meglio non renderlo troppo noto.

#8. Troppo zelo

Per evitare la spiacevole situazione di non ricordarsi di conoscere qualcuno, molti rispondono calorosamente anche ai saluti di persone che non rammentano di aver mai conosciuto. Loro non ricordano di averle mai incontrate, ma il tizio alle loro spalle a cui era rivolto il saluto sicuramente sì.

#9. Tempi moderni

Di questi tempi crollano le certezze, cadono le barriere, niente è più come prima e bla bla bla. Però sicuramente, per quanto rospa sia, confondere una ragazza per un uomo e aggiungere: “Ma va’? Sei una femmina? E chi l’avrebbe mai detto??” non è ancora una modalità di approccio del tutto accettata.

#10. La sintesi dell’ingiustizia del mondo

Sintetizzando l’ingiustizia del mondo: il momento in cui incontri più persone nuove sono le feste. Il momento in cui bevi di più sono le feste. Quindi alle feste incontri molte persone e sei ubriaco. Quando sei ubriaco sei imbarazzante. Quando sei imbarazzante non fai bella figura. Alle feste non fai bella figura. Alle feste non fai bella figura con un sacco di gente che hai conosciuto quella sera. Morirai solo.

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