10 motivi per cui dovresti tornare a vivere nel tuo paesino natìo
Ogni epoca ha vissuto le sue storie di migrazione, importanti spostamenti di persone armate di sogni e speranze verso quelli che di volta in volta diventavano i centri economici e sociali più evoluti: freddolosi Homines Sapientes verso il fuoco, i contadini verso le città industrializzate, orde di idioti verso la coda all’Apple Store per l’uscita del nuovo modello e i neuroni di Salvini verso un buco nero ai confini della galassia.
La nostra generazione, o almeno la mia, cresciuta nel mito del villaggio globale, del vivere nella city e delle esperienze all’estero, si sta però rendendo conto che dietro ad una mondanità fatta di sushi bar, risvoltini e fashion blogger si nasconde il terribile volto di lauree che hanno lo stesso valore di un vinile dei Camaleonti, degli stage a tempo intergalatticamente indeterminato e dei pagamenti in visibilità.
E se facessi il valigino e te ne tornassi nel tuo paesino?
#1 Riscoprirai che a 600 euro al mese esistono case in cui cucina, bagno, letto, letto del tuo coinquilino esibizionista ed evidentemente senza vergogna e ripostiglio non sono necessariamente in un’unica stanza.
#2 In attesa di trovare una sistemazione puoi provare l’insostenibile leggerezza dell’essere un pendolare al contrario (sempre che i treni arrivino al tuo paese).
#3 L’unica lingua che ti verrà richiesta come referenza sarà il dialetto.
#4 L’apericena a 10 euro con ghiacciolo al gin tonic sciolto nel bicchiere e crocchette di patate della Whiskas verrà sostituito con una sana merenda a base di vino, salumi, formaggi, salse, marmellate, pasta fatta in casa e abbondanti dosi di fammi-contenta-prendi-ancora-una-fetta-di-lardo-che-sgrassa.. il tutto a 5 euro o semplicemente aiutando l’ostessa a sintonizzare il digitale terrestre in tempo per l’episodio di Pasión prohibida.
#5 Le opportunità di lavoro sono calibrate sulle reali esigenze degli abitanti e della produzione locale. Se ti andava bene fare il lavapiatti in un ristorante indo-papuano a Londra, non vedo perché non dovrebbe andarti bene fare il fabbro a Pedesina.
#6 Non esistono stagisti che sognano di diventare top manager, ma garzoni che sognano di ereditare bottega.
#7 In paese vige l’arte di arrangiarsi. Davanti ad una scelta limitata ti sembrerà figa anche la figlia del fornaio dopo che si è mangiata torte, padre e forno. Rimanere single è impossibile.
#8 Tinder e Happn vengono sostituiti da tua zia che ti vuole presentare la nipote dell’ortolano, la figlia del barbiere o farti incontrare quella tua vecchia compagna delle elementari miracolosamente guarita dall’acne.
#9 Non esistono gli hipster.
#10 In città puoi solo immaginarla, in paese puoi davvero vederla.. la vastità del cazzo che te ne frega.