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10 luoghi comuni sull’educazione

E’ ora di finirla con questo falso mito dell’apprendimento come via per migliorarsi. Un mito alimentato dal sistema educativo che continua a produrre educatori frustrati che passeranno il resto della loro vita a educare gente frustrata che passerà il resto della propria vita a educare gente frustrata che passerà il resto della propria vita a cercare di sfondare a Italia’s got talent. Ecco alcuni luoghi comuni dannosi che hanno forgiato il nostro modo di rapportarci con chi vorrebbe insegnarci qualcosa:

educare

#1. Pensare con la propria testa. Suggestivo, se la dice Robin Williams, ma in fin dei conti è la tipica frase che i nostri stessi insegnanti hanno letto a pagina 12 sul manuale per il loro esame di metodologie per la didattica

#2. Descolarizzare il sistema. Ma se è un concetto che ho imparato a scuola… c’è qualcosa che non quadra…

#3. La più grande soddisfazione è vedere l’allievo superare il maestro. Personalmente, mi girerebbero assai le palle se vedessi uno dei miei studenti lavorare per il MIT di Boston mentre io sono ancora supplente in una scuola media di periferia che scrive parabole alla lavagna. Con un gessetto smangiucchiato tra l’altro

#4. La cultura apre la mente e favorisce l’empatia. Ho prestato a un mio amico l’Etica Nicomachea di Aristotele. Niente, è stronzo come prima. Proprio come Aristotele con gli schiavi per natura.

#5. Ho imparato tutto dalla strada. Tranne a raccogliere le merde del cane.

#6. Educare è una forma di seduzione. Infatti alla festa quella bionda sembrava piuttosto colpita dalle mie parole sul Dolce Stilnovo. Dopo due minuti l’ho trovata nel camerino con un personal trainer. Quando parlavo di Cavalcanti non pensavo a questo scenario.

#7. Sono gli studenti a insegnare a me. Come usare il mio ultimo saggio per fare dei filtri, ad esempio

#8. Sei bravo, hai del potenziale, ma non ti applichi. No in realtà è che hai il quoziente di una zappa e per di più fancazzista

#9. Sii te stesso. Cioè una zappa fancazzista… sicuro che mi aiuterà?

#10. Il sapere è un patrimonio da tramandare. Tuttavia è risaputo che ad ogni trasmissione di informazione c’è una riduzione della qualità. Non è un caso che siamo passati da Marie Curie a Tina Cipollari

[Insegnare è una pretesa arrogante che nessun essere dovrebbe mai avere verso un suo pari. Questa è l’unica lezione che conti.]

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