I 10 tipi umani delle compagnie di amici
Ogni comunità è un ecosistema, ogni ecosistema prevede dei ruoli. Anche una compagnia di amici è un ecosistema in cui varie persone svolgono vari ruoli. Vediamoli insieme.
Questa è la spiegazione parascientifica del post, quella reale è che più si invecchia e più le compagnie si dividono, più si dividono e più ti senti solo, più ti senti solo e più non hai un cazzo da fare, più non hai un cazzo da fare e più scrivi post, più scrivi post e più li pubblichi e via dicendo fino a quando non ci si impicca.
Le tipologie di amici:
1. Il saggio
L’amico più intelligente di tutti, quello che quando sei ubriaco ti ricorda l’esistenza del codice penale. La sua saggezza è ciò che mette sotto radice la tua coglionaggine e trasforma dei potenziali ergastoli in semplici diverbi con i pubblici ufficiali. Con te vanta un credito ammontante ad un terzo del denaro che grazie a lui non hai speso in avvocati e può riscuoterlo in ogni momento sotto forma di birra corrente.
2. Il bello
Il bello scopa come una locomotiva. E quel che è peggio è che lo fa con la metà della difficoltà con cui tu rimedi mezzo appuntamento. Perciò quello che vi lega non è un rapporto amore-odio, ma odio-odio, perché di amore lui ne riceve già abbastanza. La speranza che lui diventi un playboy da balera mentre tu sposerai Keira Knightley è l’unico utopico appiglio che ti permette di non impazzire mentre ti mostra le foto delle ciccette che ha marchiato nelle ultime due settimane.
3. Il matto
Quello che nessuno è ancora riuscito ad inquadrare, a parte forse l’ultima edizione del DSM. Azioni folli, eccessi senza senso, aneddoti al limite del fantascientifico. Il matto balla sul dirupo della follia e già che c’è cerca di portarci anche te. Il suo grande pregio è quello di averti fatto capire che la normalità esiste e, anche se quasi sempre va a braccetto con la mediocrità, è sempre meglio che esibirsi in coreografici elicotteri nel bel mezzo di una festa.
4. Lo sportivo
Ogni fine settimana ti ricorda che lo sport fa bene. A lui. Perché invece tu a metà della partita di calcetto hai bisogno di un giro di defibrillatore, senti le gambe bestemmiare e supplichi il dio dei nati vecchi di darti una scusa per andare a nasconderti in doccia. Ma non c’è verso, lo sportivo vuole occupare il campetto anche oltre l’orario di chiusura ed è pronto a darti della checca smunta se solo provi a proporre una pausa dal tuo massacro.
5. Il festaiolo
Per lo sportivo è sempre il momento di una partita, per il festaiolo di un mojito. La vita è in pausa sui 16 anni per questo figlio di Bacco dedito a qualsiasi attività conduca a cirrosi epatica, ipoacusie, sifilide. Anche qui il vecchio che sorveglia l’eterno cantiere della tua anima vorrebbe non dover seguire il festaiolo nei suoi hobby deviati, ma quel macina birre finisce sempre per convincerti a uscire. La differenza tra voi è che lui domani tornerà a far festa, mentre tu somiglierai al Cristo morto del Mantegna.
6. Il nerd
Ovvero l’evoluzione del matto in una forma utile al tuo computer. Fisico da lehmannia, testa di genio, abilità sociali di un mouse, l’utilità del nerd è pari solo alla sua incapacità di relazionarsi normalmente con gli altri esseri senza sistema operativo. La cosa triste è che non avrà mai una ragazza, quella bella è che non rischia di rubarti la tua.
7. Il polemico
Dopo un certo numero di anni, gli amici si conoscono così bene che non hanno più nulla da dirsi. Per fortuna esiste il polemico, per cui un brindisi fatto senza guardarsi negli occhi, un mancato passaggio in macchina o una frase dal congiuntivo incerto conducono allo stesso esito: guerra verbale. Sfibrante quando sei stanco, spassoso quando sei annoiato, il polemico è come il vino: migliora con gli anni e dopo un po’ fa venire il mal di testa.
8. Il vecchio
Ogni compagnia ha il suo anzianotto. Capiamoci, non il vecchio dentro, ma quello fuori. Il suo ruolo è essere il memento mori di amici che senza di lui si crederebbero gli dei immortali degli amari nazionali. Invece la sua aria perennemente fuori posto, figlia di calvizie precoci e di una spietata età anagrafica, ti ricordano che oggi surfi su onde di gin lemon ma domani sei già un vecchio di merda.
9. L’emigrato
Erasmus, lavoro, puttan tour. Sono tanti i motivi per cui le compagnie, superata l’adolescenza, tendono a somigliare sempre più alla diaspora armena. Grazie a Whatsapp questo non è più un problema, grazie a Ryanair diventa una frequente scusa per ritrovi che ballano il paso doble col coma etilico. Tra l’altro gli amici lontani, come i fidanzamenti a distanza, hanno anche il pregio di disinnescare gli stupidi litigi che nascono dall’abitudine. E, a differenza delle coppie, tra amici non c’è neppure la fastidiosa controindicazione del non poter fare sesso insieme. Nella maggior parte dei casi.
10. La donna
Di cui si innamorano almeno due maschi della compagnia, che provano gelosia uno dell’altro, a cui lei dà inutili speranze, per cui dopo loro litigano pesante, questo provoca tensioni, la compagnia si sfascia, tutti rimangono soli. A parte lei, che sta già con un altro.