Scuola

Tutti i personaggi di una gita scolastica

Barcellona, Roma, Madrid, Parigi, Atene, Praga, Aquileia, che cos’hanno in comune queste ambite mete turistiche? Facile, sono tutte città dove si consuma il più antico dei rituali accademici: la gita d’istruzione (con o senza apostrofo).

Ogni anno migliaia di ragazzi italiani vengono strappati dalla routine dei banchi di scuola e portati a bere e farsi le canne tra meraviglie storico-architettoniche. Il fine è quello di elevare lo status dell’istituto che organizza la gita e aumentare le iscrizioni dell’anno successivo.

Far funzionare una gita scolastica non è facile, bisogna che ogni personaggio che vi prende parte svolga il suo ruolo al meglio.

Ecco tutti i protagonisti di questo lieto evento primaverile.

gita scolastica

I professori.

Come per gli sbirri c’è sempre il prof buono e quello cattivo. Anche se a ben vedere sono buoni tutti e due visto che si accollano la responsabilità di sorvegliare una manica di criminali. Quello buono si infila in camera degli studenti a scroccare spinelli, suona la chitarra sul bus, porta la classe al night e media con le autorità locali per farvi rilasciare. Quello cattivo, di solito donna, fa la ronda nei corridoi dell’hotel, segna nel suo taccuino nero le note sul registro da verbalizzare al rientro e vi racconta la storia dei musei vaticani. Ovviamente i due prof sono complici e quello buono è solo un infiltrato che con l’inganno può controllare i ragazzi da vicino.

La figa.

La ragazza carina dell’altra sezione durante la gita scolastica diventa il traguardo più ambito per tutta la compagine maschile. Perché nessuna gita scolastica è degna di questo nome senza l’adrenalina scaturita da una buona dose di tensione erotica. Sull’autobus si fa a gara per sedersi vicino a lei e farle ascoltare i propri Mp3, quando piove la si vuole tenere sotto l’ombrello, se c’è il sole e fa caldo si scattano delle foto della sua maglietta bianca scollata. Alla fine però se piglia il tizio nerboruto di una classe di napoletani che alloggia nel vostro stesso albergo.

Le altre classi.

Gli alberghi che ospitano classi in gita non possono avere ospiti normali e quindi si riempiono di classi in gita. Tra gli alunni dei diversi istituti scolastici è subito agonismo. Il primo passo è il furto delle vergini. Una legge non scritta prevede che le tipe “foreste” sia meglio delle proprie e quindi si parte all’assalto per colonizzare. Chi non partecipa alla battaglia d’amore ingaggia violente sfide di calcetto nei corridoi che si concludono in una gara a chi beve di più nel bar dell’hotel.

Quello che si disfa.

In gita bevono tutti tranne uno che beve di più e si massacra il cervello con tutte le droghe che riesce a reperire. Lo si può riconoscere per i cazzi che i suoi compagni gli hanno disegnato in faccia mentre era incosciente.

I contrabbandieri.

Preparano la gita da mesi accumulando scorte di alcolici e fumo infilato nel flacone di shmapoo. I prof lo sanno e a tradimento entrano nella loro stanza e procedono con la perquisa. Essendo criminali scafati hanno spostato tutta la merce che scotta in camera della secchiona della classe che in cambio di cinque minuti di celebrità si farebbe fotografare nuda da Terry Richardson.

Il secchione.

Ci sono due tipi di secchione, quello che viene coinvolto nelle malefatte perché è al di sopra di ogni sospetto e quello che rode per non essere stato coinvolto nelle malefatte. Il secondo trascorre la gita consumato dal rancore e sfrutta ogni occasione per fare stare male anche gli altri. L’atto più meschino del secchione è quello di mettere la testa fuori dalla sua stanza alle quattro di notte e urlare di fare silenzio a quelli della stanza accanto che si godono la vita. Ovviamente l’urlo sveglia il prof cattivo (quello buono è già nella camera dei casinari) e pone fine alla festa.

L’autista della corriera.

Nella sceneggiatura della gita è un attore di secondo piano anche se gode della stima di tutti. Diventa un eroe nel caso non troppo remoto che si porti a letto la prof.

Il fotografo.

Mentre tutti si divertono lui scatta foto ad ogni cosa. Oggi è un personaggio meno caratteristico perché tra cellulari e fotocamere digitali questo è diventato un comportamento diffuso. Ma quando c’erano i rullini da 36 foto il fotografo ne consumava circa dieci, cinque per i monumenti e cinque per le persone. Le foto scattate in quel tempo oggi valgono milioni perché vi ritraggono sfigati come sicuramente non ricorderete di essere stati.

Quello che soffre la corriera.

Tra le fontane di vomito spiccano quelle causate da avvelenamento da alcolici, però non dobbiamo dimenticarci di lui che fa fermare la corriera perché deve vomitare il panino al prosciutto e maionese della mamma.

Quelli che comprano.

Soprattutto tra gli alunni di provincia vige la moda di acquistare prodotti inutili, quando non dannosi, dagli autoctoni. Zaini contraffatti, laser, accendini con il serramanico e altre minchiate sono i classici souvenir di una gita scolastica.

La gita d’istruzione è l’anticamera di ogni vizio.


//

WIDGET 1

Vuoi essere stalkerizzato dall'Oltreuomo?
ISCRIVITI al nostro canale TELEGRAM @OltreuomoBlog