Tecnologia

Com’è Tinder visto da una donna

Tinder è il Pokémon Go della verga e della cicciabaffa.

Il principio è più o meno il medesimo, solo che il desiderio che spinge i partecipanti è quello di trovare l’anima gemella o almeno di catturare una bestia e giocare nella palestra più vicina.

Personalmente sono sempre stata riluttante all’idea di iscrivermi, perchè ho atteso l’incontro romantico o per lo meno che qualcuno offrisse a mio padre una batteria di pentole in acciaio 18/10, 50 cammelli e 1 capra. Dato che tutto questo sta tardando, ho ceduto.

tinder

Complice l’intento puramente scientifico di scrivere questo articolo, scarico Tinder all’estero.

Non facciamo gli ipocriti, conosciamo tutti la trafila: scelto orientamento sessuale, la distanza da casa e il range d’età, ti si apre un catalogo stile Postal Market. Persone più o meno vestite, selfie in macchina (all’estero vanno parecchio),  animali, sopracciglia ad ali di gabbiano e foto con bambini. A questo punto c’è lo swipe a sinistra o destra con cui decreti la promozione o la bocciatura. Se l’interesse è reciproco, scatta il Match! e ci si può iniziare a conoscere sulla chat di Tinder o ci si scambia i numeri di telefono o contatti Facebook (gli stranieri vanno dritti al numero di telefono, in italia pare ci sia preferenza per Fb).

Cosa interessante sono le Conoscenze in comune, che non sono necessariamente gli amici di Fb, ma collegamenti trasversali di cui ignoro il funzionamento. Non comprendo se questo dovrebbe rassicurare sulla fedina penale della persona o se dovrebbe metter in allarme per le possibili frequentazioni.

Per gli audaci c’è il Superlike, non anonimo, che sta a significare ” la infilzerei come un shish kebab” e nella versione femminile “Dio esiste, ne ho le prove, abbandono l’ateismo e magari anche il calendario dei rugbisti francesi “.

Per i filantropi esiste “Consiglia ad un amico/a“.  Come mi è stato detto da un rappresentate del genere maschile “Il baccaglio è una guerra dove non esistono amicizie di sorta”. Essendo donna e fortemente convinta che, in base a domanda e offerta, ogni prodotto possa trovare la sua allocazione sul mercato, ho suggerito un individuo ad un’amica (non tralasciando di mandare il like). Risultato?

Lo stesso tizio scriveva contemporaneamente ad entrambe, le stesse cose. Giustamente, da ingegnere, doveva ottimizzare i tempi con il copia e incolla.

Il bestiario di uomo tinderiano è abbastanza variegato e ci sono differenze tra maschio italico e straniero, ma in merito recensirò quello oltreconfine,  visto che in Italia devo pensare ancora di avere una vita.

  1. il Jordie Shore: il palestrato, tamarro, selfie con vista tazza del cesso o in canottiera sdrucita appena tornato da qualche luogo della perdizione o con in grembo un cucciolo (seriamente non vedo l’esigenza di maltrattare gli animali. Non intenerisce le donne). Intosta la mascella, ha più addominali che carisma….. va beh, i compromessi sono fondamentali.
  2. il viaggiatore/sportivo: capello lungo, abbronzatura da californiano, nella vita non si intuisce cosa faccia. La descrizione riporta: “Holiday mode 365”. Leggenda vuole che sia stata un’epidemia stile Walking Dead, di cui si ignora l’origine, per cui questa categoria adotta foto di spalle, con tavola da surf, rivolta al tramonto. Non so, forse dovrebbe comunicare una profondità d’animo di stampo romantico e Sturm und Drang.
  3. l’artista (musicista, performer etc):  parlo di quello vero, non quello con cui vi troverete a cantare “La canzone del sole” o “Come mai” . Per capirci è quello che ti invita alla sua personale o ad un suo concerto. Suona per Bryan Ferry stasera, I ‘ll be your “slave to love“.
  4. l’ esaustivo: non sposato precedentemente (attualmente si?), no figli, no cani, no allergie, no mutui. Faccio il contabile, amo andare in montagna, sono alto 1,80, cerco una ragazza affidabile. Ecco chiaro, preciso  e rassicurante. NEXT.
  5. I padri: quella fantastica categoria di FILF, che oltralpe abbondano. Si aggirano intorno ai 35-40 anni. Hanno un fascino un po’ stropicciato, con pargolo sulle spalle. Avendo già assolto al compito di continuare la specie, sono diretti e non si perdono in conversazioni. Alle 2 di notte ti scriveranno per una ONS ( che non è l’Osservatorio Nazionale di Statistica, ma è la vecchia una botta e via).
  6.  Quello che ti conquista al Ciao, come insegna il film Jerry Maguire. Non esordisce con quelle fantastiche domande: “come stai?”, “cosa fai?” ma “Dimmi il tuo album preferito degli anni 90’s, pronti via” o, oppure usa un errore del correttore automatico della tastiera per chiedervi di uscire, in maniera così elegante, che saresti pronta a rischiare una denuncia per  “atti di libidine violenta”.

La lista potrebbe continuare, ma ammetto di aver fatto un giro anche sui profili delle donnine (sia straniere che italiote) e devo spezzare una lancia in nostro favore, siamo relativamente composte, meno busta di fave e abbiamo più gusto nel scegliere le foto.

Cosa ti ha lasciato quest’esperienza? Sicuramente sono cresciuta di più qui, che partecipando a Miss Italia.

  1. Spostandoti su Whatsapp probabilmente avrai abbastanza informazioni da rintracciare la tua esca su LinkedIn e risalire a Fb, foto di classe, richiami delle vaccinazioni e nome del cugino del sindaco del suo paese.
  2. E’ buona norma mandare screenshots delle vostre conversazioni agli amici single. Sì, single e magari maschi, se siete donne, perchè sono imparziali e diretti.
  3. Lo swipe dovrebbe esser considerato attività fisica.
  4. Impari a capire il target a cui puoi piacere.
  5. Tutti quelli che ti manderanno il match, avranno lo stesso dannatismo nome e ti troverai a rispondere a 3 Matt contemporaneamente, che manco ti interessano.
  6. Fai selezione e quello che ti interessa sparisce.
  7. In Italia non riscuoti successo.
  8. Confermi la credenza che l’italiana all’estero pensa di fare la “zozzetta” e poi manco lo fa (c.v.d.)
  9. Lo fai per l’autostima e per rispolverare le lingue
  10. Se ti aggiunge su Snapchat probabilmente vuole mandarti il “giustiziere pelato” con  un unicorno che vomita arcobaleno. Lui non sarà quello giusto.

Tinder può esser estenuante, lo cancellerete più volte (per circa un giorno) e ci tornerete, perchè magari incontrerete qualcuno/a di interessante o il solito sbagliato/a, che vi incuriosisce. Nel frattempo mettete in conto di perdere il pollice.

Non faccio la vecchia bacchettona, nell’amore ci credo ancora e magari questa app funziona, soprattutto abbatte le difficoltà e la paura del rifiuto di un “approccio in verticale” (per quelli in orizzontale c’è tempo), ma personalmente, penso che la mia anima gemella non sia dall’altra parte del mondo, ma abbastanza vicina e ragionevolmente ubriaca.

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