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7 petardi che hanno rischiato di farmi perdere un arto

Quando ero piccolo Natale significava regali e Capodanno significava petardi, anzi, la stagione dei petardi, e come ogni stagione veniva sempre accompagnata dal suo tipico profumo, che nel caso in questione era quello della polvere da sparo.

Era un periodo bellissimo, che cominciava a dicembre e sparava i suoi ultimi colpi a fine gennaio, ed era anche un periodo romantico; si diventava bombaroli della strada, e si scorrazzava tutto il giorno per la città in cerca di qualcosa da far saltare in aria.

Oggi quando camminando per le strade sento una piccola esplosione accompagnata da un vociare eccitato e dal rumore di scarpe da ginnastica in fuga, i miei occhi si inumidiscono e mi viene una fitta al cuore. Ma ripassiamo in un malinconico amarcord i botti che più di tutti hanno minacciato di rendermi le mani un ammasso di poltiglia.

petardi

Ecco la lista dei petardi che ci ricordano la nostra infanzia

#1. Miccette

Le micette erano dei petardini piccoli che presi singolarmente non facevano un cazzo. Ricordo che se ne afferravi una all’estremità opposta alla miccia potevi fartela scoppiare tranquillamente in mano. Però scoppiate in fascia erano una vera e propria figata, sembravano un mitragliatore. Inoltre erano utilissime per costruire cannoncini e mini pistole, come spiegato molto esaurientemente in questo video.

 #2. Minicicciolo

Il minicicciolo è leggenda. Il più comune, il più facile da reperire, il più economico. Fu il petardo con cui feci le mie prime esperienze dinamitarde. Una volta, ero ancora alle prime armi, cercai di far esplodere un minicicciolo che aveva perso la cappella di zolfo semplicemente tenendo la fiamma dell’accendino su quell’estremità. Mi scoppiò in mano. Per fortuna non era abbastanza potente da tranciare la manina di un undicenne, ma mi fece veramente male; il flash mi abbagliò per due ore e per una settimana mi rimase un fischio continuo all’orecchio destro. Non vi dico le dita. Imparai una lezione importante quella volta: la cappella è importante.

I miniciccioli poi erano perfetti per esperimenti quali le stelle, le fascie e le fiammate da polvere da sparo. Poi visto che costavano poco potevano essere utilizzati in numerosa quantità per un singolo esperimento.

 #3. Raudi

I raudi manna non li ho mai amati perché erano più grandi dei miniciccioli ma non molto più potenti. Era tutta scena. Pero erano molto utili per prelevare la polvere flash per costruire stelle, catene o quant’altro.

#4. Fiesta

Il fiesta era il mio preferito, piccolo e potentissimo, il giusto compromesso. E’ sicuramente il petardo che ho più utilizzato e che mi ha dato più soddisfazioni. Inoltre sono convinto avesse un cuore perché un giorno mi ripagò di tutto l’amore che gli avevo dato. Ero in bicicletta con un mio amico quando a sto figlio di troia gli venne la brillante idea di accendere un fiesta e lanciarmelo contro. Il petardo mi si infila nel colletto e mi finisce sulla schiena, a contatto con la pelle. Fece cilecca, incredibilmente perché il fiesta era un petardo molto affidabile. Non fu un caso, ne sono convinto.

 #5. Magnum e mefisto

Li metto insieme perché erano quelli grossi e rossi. Ricordo che me li facevo dare da mio zio che comprava scatole intere per lanciarli vicino ai suoi amici di sessant’anni al Panevin; ovviamente era il mio idolo. I magnum costavano e non ne avevamo mai in grande quantità, perciò li usavamo con raziocinio solo per fare qualcosa di speciale, tipo far saltare in aria automobili giocattolo, o buttarli nei tombini aspettando che lo schizzo dell’acqua di fogna ci finisse in faccia. Bei tempi senza ipocondria. C’è anche chi riesce a fare ste cose usandone un po’.

 #6. Zeus

Dei petardi classici lo Zeus è quello più potente. Ecco una descrizione trovata su Yahoo Answers “zeus, contiene, il più grande 3,50 grammi di polvere di asparo ( se ti scoppia in mano la perdi e di venti cieco, perchè i pezzi all’esplosione volano dapp’ertutto, io di solito prento uno zeus, lo apro e lo riempio ancora di più con polvere d’asparo, in commercio ci sono i sacchi, io non mi fido con quello artigianale a tenerlo in mano, gli accendo con una miccia molto lunga, la vendono a metri.” Non serve aggiungere altro se non questo video con moccoletto finale.

 #7. Cobra

Il cobra era una vera e propria bomba. Non ne ho mai posseduto uno, per fortuna, ma l’ho solo visto accendere da un mio amico nel suo giardino. Il genio ci mise sopra una sedia che aveva preso dal salotto per vedere se l’avrebbe distrutta. La distrusse, e poi suo padre distrusse lui con la cinghia.

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