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Perché estraniarsi dal mondo è una cosa giustissima

A quasi tutti è capitato di venire insultati perché distratti dallo smartphone, dalle cuffie o semplicemente dal fatto che la conversazione che ci veniva proposta era interessante quanto il bollettino meteo del Polo Nord. A volte queste critiche mettono a disagio perché una vocina, dentro di noi, dice: “Guardati! Alla tua età tuo padre accendeva un mutuo e tu al massimo accendi il telefono.” La cattiva notizia è che non abbiamo abbastanza soldi per accendere un mutuo, quella buona è che non dobbiamo sentirci in colpa.

estraniarsi dal mondo

In primo luogo perché, come dicevamo, se una conversazione non cattura la tua attenzione, forse non è tutta colpa tua. Non è un caso che le maggiori lamentele rispetto all’utilizzo cafone del telefono arrivino da nonni e genitori, ovvero le persone che nell’ordine naturale delle cose si occupano di stracciare i coglioni a figli e nipoti.

Inoltre è vero, non rispondere alla domanda: “Cosa intendi fare della tua inutile vita?” per guardare il video di un ippopotamo che scivola sul limo e casca facendo la spaccata è un po’ sgradevole per chi ti parla. Ma è anche vero che probabilmente il video dell’ippopotamo ti è stato inviato da qualcuno e non è carino non rispondergli ringraziandolo per il filmato solo perché qualcun altro ti sta facendo domande esistenziali. (e comunque il video è una figata).

E cosa dire delle attività egoriferite, cioè quelle che non comportano nessuno scambio di opinioni sugli ippopotami con un’altra persona? Possiamo davvero affermare che postare foto su Instagram alla disperata ricerca di approvazione sia meglio che parlare con una persona?

Certo! Infatti ogni individuo ha bisogno, a volte, di trovarsi da solo con se stesso. Che questo avvenga facendo yoga, postando foto su Instagram o in pellegrinaggio a Lourdes insieme a Paolo Brosio poco conta: l’importante è che ognuno abbia il proprio momento di intimità. E se ritenete, forse giustamente, che elemosinare like non sia esattamente una situazione in cui l’individuo si concentra sui suoi stati d’animo più profondi, chiedetevi se è più plausibile esca da questo loop social per saturazione o perché c’è qualcuno che gli abbaia addosso di farlo.

C’è infine l’ultimo caso, quello di chi si estranea dal mondo scrivendo al tizio A mentre parla col tizio B e poi si estranea dal mondo scrivendo al tizio B mentre parla col tizio A. In questo caso evidentemente la persona in questione ha meno concentrazione di un adolescente durante le prime tempeste ormonali. Poco male, se sarà abbastanza sveglio da rendersi conto che ha un problema, lo risolverà – altrimenti pazienza. Comunque, sta ai tizi A e B non essere così stupidi da passare il proprio tempo con una persona affetta da mutismo selettivo, cioè capace di parlare con loro solo via messaggio e non di persona.

Come vedete, i motivi per cui ci estraniamo dal mondo sono molteplici e, anche se certi comportamenti sembrano riprovevoli, ad una più attenta analisi scopriamo che è sempre valido il motto evangelico “Non rompere agli altri i cazzi che non vuoi siano rotti a te.”

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