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Max Pezzali mi ha mostrato cos’è la merda

Ieri è venuto a trovarmi un amico. Uno di quegli amici con cui si condividono interessi anche diversi dalla figa.

Ad un certo punto della serata bisognava decidere se sparecchiare e salutarsi oppure trovare una scusa per tirarla ancora avanti. Volevamo optare per la seconda, ma le idee scarseggiavano. Così ci siamo ridotti a fare quello che mai avrei sospettato, ma che per fortuna è successo. Pom*ini a vicenda.

No, non è vero. Peggio. Abbiamo guardato Jolly Blu.

Jolly Blu, per chi non lo ricordasse, è il film degli 883 (a quel punto ridotti all’unico Max Pezzali, essendo il povero Repetto a Disneyland sotto le sembianze di Orso Baloo). Una pellicola, uscita nel ’98, che è davvero complicato definire “bella”. Ecco, in sintesi, cosa contiene:

  • Tutte le hit degli 883 che riuscite a ricordare;
  • Max Pezzali che recita (poco, perché gli viene male);
  • Il culo di Alessia Merz (prima di figliare e ancora con quel fare da porcellina, come piaceva a noi);
  • Uno che poi è diventato comico di Zelig;
  • Una che poi è diventata attrice;
  • Una scena di violenza sulle donne (prima del femminicidio si poteva);
  • Tette-culi-tette-culi-tette-culi-facce-tette-culi-tette-culi….
  • Un personaggio che imita un ritardato mentale (anche quello si poteva);
  • Sabrina Salerno e Natalia Estrada…ah no, questo l’ho già detto

Messa così, Jolly Blu è un capolavoro. In parte lo è, ma il film sconta la totale assenza di trama. Dopo mezzora di La dura legge del gol, anche uno straccetto di storia non ci sarebbe stato male.

Io lo ho adorato comunque, perché è quel genere di brutto che riesce anche ad essere bello. Certo, se mi approcciassi alla filmografia di Max Pezzali con lo spirito critico con cui affronto quella di Scorsese, Jolly Blu ne uscirebbe a pezzi. Ma, se metto sullo stesso piano gli 883 e Shutter Island, è Max a non essere all’altezza o sono io a non avere capito un cazzo? Credo sinceramente la seconda.

Max mentre corre verso casa mia per ringraziarmi di questo post

Esaltati dalla riscoperta di questo quasi-capolavoro, non volevamo lasciar finire la serata. Così la abbiamo allungata oltre il buon senso, guardandoci qualche recensione del film trovata su YouTube.

Questo tipo di video consiste in una persona sotto psicofarmaci che si riprende mentre commenta qualsiasi cosa, dai film alla torta della nonna. I video in cui ci siamo imbattuti erano proprio così. Persone in difficoltà che spiegavano, con supposta ironia, perché Jolly Blu non può essere il mio film preferito (in effetti non lo è).

Le battute dei critici erano molto tristi, inconsistenti. E’ forzato sputtanare la pellicola degli 883, perché è qualcosa di programmaticamente brutto. Inoltre, senza essere bruschi, non penso tu faccia un favore a te stesso se posti un video in cui sembri alla disperata ricerca di un po’ di consenso e cocaina.

A questo punto mi è chiaro. Esistono due tipi di merda.

C’è la merda di primo grado, che è Jolly Blu.

Non tutto quello che è piacevole deve essere bello-bello. Esiste anche il brutto-bello. Prodotti senza ambizioni artistiche, tette al posto di copioni, canzoni degli 883. Va bene, è simpatico. Basta avvicinarsi a questo genere con la giusta attitudine. Se pensassi che Jolly Blu è un capolavoro o se avessi pagato un biglietto per guardarlo, ci sarebbe un problema. Ma così non è.

E poi c’è la merda di secondo grado, che sono le recensioni YouTube.

Tutta l’ironia che non fa ridere, il rimuginare senza direzione su prodotti schifosi, i soliloqui. Quella è la merda vera, molto peggiore della prima, che almeno mi fa ridere (e non solo, nel caso della Merz).

La cacca pura può essere bella. La cacca mangiata e vomitata no.

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