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La veridicità dei sondaggi e l’efficacia del mulettista attivista del Pdl

La campagna elettorale non fa altro che riempire la tv di navigati mestieranti della politica intenti a coccolare cani, elargire sorrisi e sfornare frasi a effetto, formulate da qualche esperto di marketing americano. Ma come si fa ad avere il vero polso dell’elettorato italico? Quale è la reale risposta emotiva e razionale degli utenti finali? I sondaggi sembrano essere la risposta. Ma anche qui non è la prima volta che profonde critiche vengono sollevate contro questo millenario mezzo di misurazione politica: sondaggisti compiacenti, finanziamenti privati, ma soprattutto menefreghismo nel rispondere. Ora, non sono certo un esperto di macchinazione e progettazione sondaggistica, ma posso immaginare quanti “campioni casuali” della popolazione rispondano la prima cazzata che gli passa per la testa, oppure rispondano perché hanno fretta.

Ad esempio, immaginiamo un sondaggio telefonico, una suadente voce registrata all’altro capo del filo: “Ha appena accettato di rispondere alle domande del nostro sondaggio… Per chi ha intenzione di votare alla camera? Se vuole votare il popolo della libertà prema 1, se vuole invece votare il partito democratico prema 2, se invece nessuna delle due precedenti la convince può premere 3 per votare la lista di Mario Monti…”.

E così via… una persona a quel punto preme uno perché magari deve andare al cesso, o deve tradire la moglie e ha poco tempo. La sera poi a “Porta a Porta” il sondaggione viene sbattuto sul grande schermo alle spalle di un eccitato Vespa che si consuma le mani in attesa di un plastico da smontare. Perciò, riponendo nei sondaggi la stessa fiducia che riporrei in Goebbels come insegnante dei miei figli, ho cercato di carpire quale aria tirasse nel mio piccolo circondario, ovvero il mediofriuli occidentale. Il bar è forse il primo posto a cui pongo attenzione, le donne che lo frequentano sembrano essere tutte fan di Ingroia mentre gli uomini solo del Prosecco. 

Articolo originale pubblicato su Tiscali

Un mio amico che lavora in una fabbrica immobiliare della zona mi ha detto che gli operai dell’officina sono terribilmente indecisi, qualcuno ancora legato alla lega, qualcun altro al PD. Mi ha colpito il racconto del responsabile del magazzino che ogni volta che passa con il muletto urla ai colleghi: “Votate Berlusconi che ne cava L’IMU, non disperdete il voto votè Berlusconi!”. Credo che l’entourage del cavaliere debba mettersi in contatto con questo mulettista, solo a sentirlo sembra più carismatico di Alfano.

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