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Dizionario dell’Oltreuomo: gli hipster

Le definizioni sono importanti. In special modo quelle di categorie di cui tutti parlano ma che rimangono ancora un po’ opache. Ad esempio gli hipster, che sono derisi da tutti, ma soprattutto da chi li conosce. Perché la differenza tra ridere e sghignazzare è data da quanto bene conosci il soggetto preso per il culo.

Così, per dare a tutti la possibilità di divertirsi con gli hipster, l’Oltreuomo cerca di definirli. Con l’aiuto del dizionario online della Treccani ho selezionato alcune parole comunemente associate alla categoria che ci interessa definire. Solo dopo aver esaminato questi vocaboli adiacenti riusciremo infatti a definire quello che ci interessa. Bon, iniziamo.

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Dizionario dell’Oltreuomo: Hipster

Risvolto [ri-svòl-to] s.m.: 1. Parte ripiegata di un oggetto. in particolare nei capi d’abbigliamento, parte di tessuto ripiegata verso l’esterno: il risvolto delle braghe. 2. fig. Aspetto secondario; implicazione di un fatto, di un fenomeno: il risvolto omosessuale del risvolto dei tuoi pantaloncini.

Baffo [baf-fo] s.m.: 1. Di solito al plur., baffi, i peli che coprono il labbro superiore dell’uomo (solo in caso di ipertricosi, ma in misura molto ridotta, nella donna), tagliati in varie fogge secondo la moda: dei baffi virilibaffi metrosexual hipster, baffi l’ammazzavampiri2. Frequente in locuzioni fig.: coi baffi, di gran conto, coi fiocchi: una donna con i baffi, un hipster con i baffi.

Rèflex [rè-flex] s.m.: In fotografia, particolare sistema di visione del soggetto inquadrato (visione r.) e di messa a fuoco, utilizzato in apparecchi fotografici: possiedo un apparecchio reflex. Adattamento del sostantivo inglese reflex, propriamente “riflesso”: Il profilo Instagram è il reflex dell’anima.

Montatura [mon-ta-tù-ra] s.f.: 1. Applicazione a un oggetto del necessario supporto o il supporto stesso: la vistosa montatura dei tuoi occhiali, occhiali con una montatura che è un’impalcatura edile. 2. fig. L’esagerare intenzionalmente l’importanza o la gravità di un fatto, una situazione e simili, spesso anche con l’aggiunta di elementi inventati: Lo stile stereotipato dei tuoi occhiali è una montatura, Dietro a una grande montatura ci sono grandi montature.

Agenda [a-gèn-da] s.f.: 1. Taccuino con pagine datate in cui si segnano gli impegni giornalieri: un hipster scrive sempre sulla sua agenda, Non avrai altra agenda all’infuori della Moleskine (Esodo 20, 2). 2. Nell’antichità cristiana, il libro guida della messa, del divino ufficio, delle esequie: al giorno d’oggi l‘agenda dell’hipster sono i testi di Foster Wallace, Che poi a fare il fighetto quello là è anche finito male.

Disagio [di-sà-gio] s.m. (pl. -gi): 1. Senso di pena e di molestia provato per l’incapacità di adattarsi a un ambiente, a una situazione, anche per motivi morali, o più genericamente senso d’imbarazzo: i film di Wes Anderson esprimono il disagio di una generazione, I film di Wes Anderson esprimono il disagio di non avere nessuna storia interessante da raccontare. 2.  anticamente. Mancanza di cosa necessaria o opportuna: natural burella Ch’avea mal suolo e di lume disagio (Dante) Quel giovinotto coi calzoni stretti al pacco ha di buon gusto disagio (una fashion blogger).

Fumare [fu-mà-re] v.: 1. Aspirare il fumo del tabacco, indica spesso non l’atto, ma l’abitudine: l’hipster fuma le sigarette che si è preparato. 2. volgare, gli fumano (sottint., e talora espresso, i coglioni): mi fumano quando iniziano a parlarmi di quanto sia figo fumare la pipa.

Progetto [pro-gèt-to] s.m.: 1. Genericamente idea, proposito più o meno definito, riguardo a qualcosa che si ha intenzione di fare o d’intraprendere: “Sai, sto seguendo il mio progetto creativo”. 2. Per estensione, puttanata: “Sai, sto seguendo il mio progetto creativo”. 3. Progetto di legge testo, diviso in articoli e preceduto da una relazione introduttiva ed esplicativa, di una nuova legge di cui si auspica la promulgazione: Progetto di legge per tagliare la lingua a chi utilizza il termine “mainstream” più di cinque volte l’anno.

Vecchio [vèc-chio] agg., s. (pl.m. -chi): 1. Che è costruito, fatto da molto tempo, o è da molto tempo accaduto o comparso: Un vecchio cappotto è più figo se lo definisci “vintage”. 2. Che era in una funzione prima che altri subentrasse al suo posto: La generale antipatia che produce negli altri rende l’hipster l’evoluzione perfetta del vecchio truzzo.

E infine

Hipster [hip-ster] s.m.: Individuo che fuma la pipa e simula un disagio che, tramite la vecchia posa dell’artista tormentato, pone alla base del suo progetto “creativo”. L’intera montatura si puntella di luoghi comuni come baffi, agenda, reflex e il risultato ha come risvolto l’assenza di originalità: Che palle gli hipster.

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