Scuola

Cosa pensa un professore mentre ti interroga

Dovete sapere che quando facevo il dottorato per l’università di Padova venivo sfruttato nelle maniere più fantasiose. Non di rado sono stato costretto a fare cose umilianti come tenere lezione, correggere gli esami, aiutare gli universitari con la loro tesi e, sopratutto, interrogare. Chi c’era può confermarlo.

Passare da studente ritardato ad assistente scapestrato mi ha insegnato molte cose che un giorno racconterò (per esempio cosa si dicono i professori della commissione di laurea quando le porte sono chiuse).

Tra tutto, ciò che mi ha colpito maggiormente è la discrepanza tra i pensieri dello studente interrogato e quelli del professore che interroga. Vale anche per le superiori, le medie, le elementari e l’asilo.

interroga

Ecco cosa pensa veramente un professore mentre ti interroga.

 

Tutti i prof: non ne posso più di sentire queste stronzate.

La carogna: questo fa troppo il figo, cosa posso chiedere per abbassare il voto?

L’ansioso: meglio dargli trenta e mandarlo al posto prima che capisca che non ho idea di quello che dice.

Il coglioneNo: se lo promuovo sembro coglione o si capisce che sono buono?

Il depresso: non c’è niente di peggio che invecchiare e spegnersi lentamente circondato da giovani all’inizio della loro vita.

Il portiere della nazionale: la rovina dell’università italiana sono i neri.

Il realista: gli chiedo che voto vuole e glielo metto tanto nella vita non conta un cazzo.

Il cattolico: merita 26 ma gli do 24 così impara che la vita è dura.

L’ebreo: gli do un 18 se nella seconda parte prende almeno 25.

Il musulmano: meglio stendere un velo pietoso prima che mi saltino i nervi.

Il reazionario: invece che ascoltare quello che dice gli darò un voto uguale alla sua media nel libretto.

Il salumiere: ho fatto 27, accetta?

L’anziano: questi studenti mi fanno tribolare.

La donna: questo lo metto a posto io. Lo cucino a dovere. Vediamo se ricorda cosa ho detto il primo giorno di lezione mentre era distratto.

L’hipster: chiedo sempre le note a piè di pagina. Io amo le note a piè di pagina.

Il grillino: io che studio la materia da trent’anni le cose che mi racconta questo studente non le avevo mai sentite quindi devo spargere la voce!

L’assistente maschio: il potere che deriva dall’interrogare è l’estensione della mia virilità.

L’assistente femmina: dopo anni di frigidità trascorsi china sui libri posso vendicarmi.

L’arrapato: guarda che tette questa cagna. Farò durare la sua interrogazione tantissimo per imprimere quei meloni nella mia memoria.

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