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Calcetto e lezioni di vita

Non c’è dubbio che il vero luogo di crescita del maschio sia il campo di calcetto. Perché riesce a metterti in contatto con le verità più profonde. Dolorose come un’entrata sulla tibia con doppio avvitamento e sublimi come un colpo di tacco al volo. In ogni squadra il tuo ruolo racchiude un’ inconsapevole lezione di vita.

calcetto

Portiere: raramente si tratta di qualcuno che ha scelto volontariamente di stare tra i pali. Il più delle volte è l’ultimo giocatore che i capitani scelgono nel formare le squadre. Poco avvezzo al pallone, scarso coi piedi, devi far valere la tua superficie corporea. Un’occasione di riscatto dopo anni di desolante vita sociale. Parare un rigore ti lancerebbe nell’Olimpo della popolarità. Peccato che i tuoi compagni ti accusino di ogni gol subito, dalla papera tra le gambe alla bordata nel sette.

Preparati a sentirti responsabile di problemi che non hai provocato. Ma non è detto che non possa risolverli

Difensore: non un mago coi piedi, ma hai maturato l’esperienza necessaria per tenere lontano i guai dall’area. Una doppia faccia di ordine e caos. Sei uno introverso ma brillante in trigonometria, utile per anticipi e impostare passaggi corti o per spazzare. Oppure sei un vandalo in libertà vigilata preso da un incontrollabile voglia di scivolate, gomitate e craniate volanti. La mischia è la tua fede, salvare sulla linea il tuo orgasmo, l’arrembaggio su calcio piazzato  il tuo Sacro Graal.

Sei abituato a subirne tante, qua le puoi restituire in modo sano e soprattutto legale

Mediano: l’irriducibile sensazione di giocare in un limbo, teso fra la trincea e l’assalto. Sei uno abituato a correre tra i vortici del lavoro, dello studio o delle relazioni, perché non hai mai conosciuto altro modo per affrontare i problemi. Per assurdo, solo sputando i polmoni  in campo  puoi sentirti libero da queste corse quotidiane. Uomo-ovunque,  sai di non poter ambire alle luci della ribalta del fuoriclasse, per via dei tuoi limiti tecnici. Quantità e umiltà le parole d’ordine.

Il tuo esempio ti rende una guida silenziosa, sempre pronto ad aiutare. Il mondo ti ha ricompensato con una canzone di Ligabue.

Fantasista: hai presente il Genio? Intendo quello che durante l’ora di inglese riempie di caccole il banco del vicino, non capisce una mazza ma all’interrogazione prende più di te con quello che ricorda ascoltando i Blink 182? In campo è qualcosa di simile. Carisma innato nei rapporti con gli altri, le tue gesta sportive ti hanno reso l’uomo più conteso e ricercato. Troppo pigro per la scuola calcio, ma ad ogni dribbling parte la Nona Sinfonia. Non ti limiti a vedere la porta, vedi l’azione e chi segnerà. Nessuno può sfuggire all’estasi.

Ti basta poco per accendere la giornata e doni un po’ di questa luce a chi ti sta intorno

Attaccante: Non sei uno che ama l’attesa. Sei vuoi una cosa, te la vai a prendere e non guardi in faccia a nessuno. Ma a differenza del mediano hai lo spunto naturale. Istinto e freddezza davanti alla porta, obbedisci solo alla dura legge del gol, perché sai che un gran bel gioco non basta e alla lunga può anche distrarti. Rapace su ogni respinta, sogni rovesciate all’ultimo secondo.

Non ti lasci sfuggire un’occasione e non ti arrendi, perché sai che prima o poi otterrai quello che hai chiaro in mente.

Ma forse la grande lezione del calcetto è che in fondo non esistono ruoli prestabiliti. Ci sono sempre notti in cui la punta si abbassa a fare il lavoro sporco e lo scarpone si trasforma nel goleador della Provvidenza. Poi l’incantesimo svanisce, 5 euro a testa e la vita riprende fino alla prossima settimana.

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