Tipi umani

I 7 stereotipi del vicino di casa

Non importa quanto è bella la nostra casa, non importa se ci sono mobili preziosi oppure la muffa e neppure se ci viviamo da soli o in compagnia. La qualità della vita non risiede in tutte queste cose, ma nel vicinato. Un vicino di casa è in grado di rendere la tua psiche gelatinosa come una Simmenthal o fragile come la porcellana. Di certo non la migliorerà. Con i dirimpettai l’unica certezza è che, prima o dopo, inizieremo ad odiarli. E non potrebbe essere diversamente. Le coppie sposate, che hanno scelto coscientemente di incastrarsi in un vicolo cieco, dopo sette anni finiscono per lanciarsi i piatti addosso. Immaginiamo allora quanto buoni possono essere i rapporti con il vicinato, individui con cui condividiamo lo spazio vitale senza averlo chiesto e voluto. Se già è un casino con le persone che credevo di volere tra le palle, figurarsi con tutti gli altri.

#1. Il rompicoglioni

E’ il vicino per eccellenza. Si sente costantemente attaccato nei suoi diritti e per questo attua la guerra preventiva. Vive in trincea e il suo immaginario è prettamente bellico. “Se vuoi lo scontro, lo avrai”, “Su questo ti darò battaglia”, “Ti ammazzo”. Colloqui di pace e controffensive non serviranno. L’unica soluzione è lasciarlo in pace e, nottetempo, cagargli sullo zerbino.

#2. Gli svitati

Gli svitati sono donne e uomini espulsi dalla società, ma non dal nostro quartiere. Vivono esistenze indecifrabile in case protette da tende polverose. Spesso tranquilli, possono diventare collerici e talvolta omicidi. Si tratta di nuclei familiari alla deriva riconoscibili da vari sintomi. Un figlio quarantenne e sociopatico ancora a carico. L’auto tappezzata di rosari, padre pii e gesù. Un giardino abbandonato all’incuria dove ormai trova riparo ogni specie animale e qualche latitante. La vecchia tv sintonizzata su RaiSat2000. Una generale impressione di sporco e anonimato. L’elemento religioso è spesso dominante nelle loro vite. Perciò non vanno mai contraddetti quando ci parlano del Maligno o della Madonna di Medjugorje. I riferimenti culturali di questa tipologia di vicini sono Psyco di Hitchcock e Olindo&Rosa. Fondamentale quindi è evitare chiacchierate a portata di coltello, e, se questo dovesse capitare, retrocedere con calma e senza mai voltar loro le spalle. Perché, mentre il rompipalle non vede l’ora di rovinarci la vita, lo svitato vuole direttamente togliercela.

“Ti ho mai raccontato del mio ultimo pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo?”.

#3. I perfetti

Il prato all’inglese, la casa perennemente in ordine, un’auto incredibilmente pulita. I perfetti sono Ken e Barbie con diritto di voto all’assemblea di condominio. Proprio come le due bambole hanno la pelle liscia, un cuore spento e un’esistenza giocattolo.

#4. Gli amiconi

Vi siete trasferiti da poco. Mille scatole da sistemare e mobili da trasportate. Guardate ancora disorientati la vostra nuova casa, ma loro sono già lì. Vi suonano alla porta già la prima sera. Lo fanno per invitarvi alla grigliata del prossimo sabato, ma anche per sbirciare come state sistemando il salotto. Sono gli amiconi, idioti che hanno visto troppi telefilm americani e vogliono sostituire l’appartenenza di quartiere alle mille altre che già abbiamo. Non si tratta mai di un unico nucleo familiare, ma di una pattuglia più ampia desiderosa di conoscere tutto di voi, dal costo dell’auto a quanto durate a letto. La formazione tipo dei loro ritrovi è elementare: da una parte i maschi a discutere di calcio e Belen Rodriguez, dall’altra le donne a conversare di cucina e di quanto sono insoddisfatte. L’unico modo per liberarsi della piaga degli amiconi è partecipare a qualche grigliata e fare battute intelligenti. Dopo poco vi rifiuteranno come un corpo estraneo e torneranno a sbucciare le loro banane.

#5. La giovane coppia

Felici, innamorati, cortesi. Le giovani coppie vivono una perenne luna di miele e non riescono neppure ad arrabbiarsi sul serio quando facciamo troppo casino, impedendo loro il sonno. Saranno i vicini perfetti per almeno un anno. Poi, quando capiranno che comunque c’è troppo rumore per dormire serenamente, decideranno di diventare padroni della propria insonnia e produrranno un bipede strillante.

 

#6. Gli studenti

Li temete da quando li avete visti traslocare utilizzando un carrello del supermercato. Era solo l’inizio della barbarie. Si limitassero a far casino nel fine settimana, incontrerebbero anche una certa comprensione. Ma ballare Danza Kuduro alle 4 del giovedì notte suscita solo la voglia di procurarsi un’arma. Per i selvaggi fuori sede ogni giorno è come la gita della quinta superiore. Per questo scopano rumorosamente e ridono in preda agli ormoni. Il dramma degli appartamenti studenteschi risiede nel loro rinnovarsi ciclicamente. Non vedrete mai crescere questi giovani di belle speranze, non saranno più accanto a voi quando si incaglieranno nella vita e nel mutismo depresso che ne deriva. Se ne andranno subito dopo la laurea, lasciando il posto a nuove e ancora più ingestibili bestie.

#7. Gli anziani

Se autosufficienti e in leggero stato catatonico, risultano ottimi vicini di casa. A parte alcuni casi riconducibili al punto #1, sono ben consci di essere al tramonto della vita. Perciò chiedono solo un po’ di gentilezza e di non buttare la spazzatura nel loro giardino. Gli anziani si classificano quindi come seconda miglior tipologia di vicino di casa. Al primo posto invece troviamo sempre loro: i sordomuti.

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